Antichi monumenti di Siracusa/Tomo primo/4

§. 4. Napoli quarta città di Siracusa sua fondazione, e suoi confini.

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§. 4. Napoli quarta città di Siracusa sua fondazione, e suoi confini.
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§. 4.

Napoli quarta città di Siracusa sua fondazione, e suoi confini.


La quarta città di Siracusa fu detta Napoli: Cic. act. IV. in Ver. lib. IV. quarta autem est urbs, quae, quia postrema aedificata est, Neapolis nominatur. Venne fabbricata dopo Tica nello spazio degli anni 60., in cui morì Ierone I. fino al 405. prima di Gesù Cristo, nel quale principiò a regnar Dionisio Maggiore. Tucidide, celebre storico greco, che visse negli anni 451., nella descrizion di Siracusa, fa menzione solamente di Ortigia, Acradina, e Tica, ond’è chiaro, che Napoli fu aggiunta dopo il di lui tempo. Inoltre abbiam da Diodoro, che Dionisio Maggiore, sortito con l’ajuto de’ Campani dall’isola, scacciò i Siracusani fino a Napoli; dunque nel suo governo esistea la detta quarta Città. Plutarco in Vit. Marc., abbreviandone il nome, la disse Nea, onde gli abitanti in luogo di chiamarsi Neoi da Neos, nominar si fecero KAINoI. Diodoro mette un’altra città, fabbricata in Sicilia da Ducczio, re dei Sicoli, nell’Olimpiade 81., [p. 36 modifica]chiamata Nea vicino il tempio de’ Palici, e la dice Palica. Diodoro scrive, che Napoli era borgo di Acradina, perchè l’ultima, e la più piccola città, e non allora circondata di mura, e perciò unita ad Acradina. Da tramontana Napoli rimirava Tica, da levante Acradina, da mezzodì, e ponente la campagna; principiava dall’Anfiteatro, e dal Teatro, girava andando sempre attorno sull’altura della campagna, e terminava sotto gli Epipoli, oggi un tal luogo detto Buffalaro.

L’Arezzi dice, che fanno alcuni Napoli troppo piccola, congiungendo Acradina con l’Isola, e rapporta l’autorità di Plutarco in Timoleonte, che asserisce, essersi da Neone Corinto unita Acradina al muro della Fortezza, o Rocca. Ma il detto muro fu fatto per necessità delle guerre, il quale venne poi rovinato dai Siracusani, come dice Livio lib. 14. cap. II. pag. 224., e passa a riferire, ch’era Napoli una gran città, come lo attesta ancora Cicerone. Dal citato Livio si rilieva ben anche, che Napoli non univasi a Ortigia, ma a questa Acradina era la più prossima; poichè i Principi della gioventù, che presero i granaj publici dentro l’Isola, mandaron la notizia d’una tal conquista in Acradina, e non in Napoli; lo che prova, ch’essendo il Senato, e la moltitudine dei ribelli in Acradina [p. 37 modifica]Acradina; questa dovea esser la più vicina a Ortigia. La muraglia, che fu rovinata dopo la morte di Geronimo, ultimo re di Siracusa, a sentimento del Bonanni, non è quella di Napoli, ma dell'Isola.