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chiamata Nea vicino il tempio de’ Palici, e la dice Palica. Diodoro scrive, che Napoli era borgo di Acradina, perchè l’ultima, e la più piccola città, e non allora circondata di mura, e perciò unita ad Acradina. Da tramontana Napoli rimirava Tica, da levante Acradina, da mezzodì, e ponente la campagna; principiava dall’Anfiteatro, e dal Teatro, girava andando sempre attorno sull’altura della campagna, e terminava sotto gli Epipoli, oggi un tal luogo detto Buffalaro.
L’Arezzi dice, che fanno alcuni Napoli troppo piccola, congiungendo Acradina con l’Isola, e rapporta l’autorità di Plutarco in Timoleonte, che asserisce, essersi da Neone Corinto unita Acradina al muro della Fortezza, o Rocca. Ma il detto muro fu fatto per necessità delle guerre, il quale venne poi rovinato dai Siracusani, come dice Livio lib. 14. cap. II. pag. 224., e passa a riferire, ch’era Napoli una gran città, come lo attesta ancora Cicerone. Dal citato Livio si rilieva ben anche, che Napoli non univasi a Ortigia, ma a questa Acradina era la più prossima; poichè i Principi della gioventù, che presero i granaj publici dentro l’Isola, mandaron la notizia d’una tal conquista in Acradina, e non in Napoli; lo che prova, ch’essendo il Senato, e la moltitudine dei ribelli in Acra-