Anime illustri, il cui gran nome in queste
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LI.1
Anime illustri, il cui gran nome in queste
Selve risuona, e fia ch’alto rimbombe
Finchè il Sol muova; ah perchè mai sì preste
Volaste al Ciel quai candide Colombe!
5Oggi era tempo che Voi in Noi viveste
Potess’io torvi alle funeree tombe!
Oggi è quel dì che risonar fareste
L’inclite cetre e le famose trombe.
Cadde l’alta Belgrado, e indarno accorse
10Africa ed Asia, ella non ebbe scampo,
E fu primo a cader chi la soccorse.
Quanto il vostro morir pianger si debbe!
Se viveste or che pugna Eugenio in campo
Voi quanta gloria, ei quante lodi avrebbe!
15Ei quante lodi avrebbe,
Ei di Tracia il terrore,
Che tanto nome accrebbe
All’Italo valore!
Quante avrìa lodi il Santo
20Pastor, che al Tebro impera!
A lui si doni il vanto,
A lui la Palma intera,
Che il suo pianto, il suo zelo
Fer sì gran forza al Cielo.
25Tornasse pur fra noi
2Polibo, onor dell’Arno,
Degno cantor d’Eroi!
Ma lo sospiro indarno.
Tornasse, a noi tornasse
30Giù pe ’l sentier del Sole
3Erillo, e qui cantasse!
Ma sù per l’alta mole
Stassi ne’ cerchi aurati
A ragionar co’ Fati.
35Se tornasse un di tanti,
Cui grava alto riposo,
Quai non avrebbe vanti
Cesare glorioso!
Io non so dir quei carmi,
40Ch’alto cantor direbbe:
Ma pure al suon dell’armi
Sento, che in sen mi crebbe,
Crebbe il mio foco antico,
E così parlo: e dico:
Note
- ↑ Celebrandosi i Giuochi Olimplici, in memoria degli Arcadi illustri defunti, giunse l’avviso, ch’era stato disfatto l’Esercito Ottomano, e ricuperato Belgrado l’anno 1717.
- ↑ Vincenzo Sen. da Filicaia.
- ↑ Alessandro Guidi