Andria/Atto quinto/Scena III

Atto quinto - Scena III

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Publio Terenzio Afro - Andria (II secolo a.C.)
Traduzione dal latino di Luisa Bergalli (1735)
Atto quinto - Scena III
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PANFILO, SIMONE, CREMETE.

Panfilo
CHi mi chiama? Oime, egli è mio Padre.


Simone
Che di tu? O di tutti…


Cremete
Eh via piuttosto

Ditegli la facenda, e tralasciate
Le villanie.

Simone
Quasi fi possa dirgli

Cose più indegne di quelle, ch’ ei merita.
Su parla infin, Gliceria è Cittadina?

Panfilo
E’ si dice.


Simone
E’ si dice? O enormissima

Sfrontatezza! Vi par, ch’ei pensi punto
A quel, ch’ei dice, o che gli dolga punto
Di quel che ha fatto? ha egli nel viso
Menomissimo segno di vergogna?
Deh, ch’ egli sia sì scapestrato, che
Contra il costume civil, contra la
Legge, contra il voler del Padre, a costo
Di tanto scorno, egli studi così
Di aver colei?

Panfilo
O meschino a me!


Simone
E ora solo te ne avvedi, Panfilo,

Di tua meschinità? e’ si voleva
Sai, conoscersi prima, prima sai;
Quando ti se’ ostinato di volere
Compiere ogni tua voglia ad ogni patto.
Allora incominciasti veramente
Ad esser quegli, che ti chiami adesso.
Ma che fo io? perchè mi cruccio? a che
Mi travaglio? Perchè inquieto la
Mia stanca età per la costui mattezza?
Forse lo fo per portar io la pena
Delle sue colpe? Anzi abbiasi colei
E la si goda, e con lei viva.

Panfilo
O Padre

Mio.

Simone
Che mio Padre? Quasi tu avessi

Uopo di questo Padre; e a dispetto
Già di tuo Padre t’hai trovato casa,
Moglie, e figliuoli. Li hai condotto chi
Dirà, ch’ell’è Cittadina d’Atene,
Tu l’avrai vinta.

Panfilo
Padre, posso dirvi

Due parole?

Simone
Che parole saranno

Queste?

Cremete
Simone, via ascoltate.


Simone
Ch’io

Ascolti? Deh, che cosa ascolterò,
Cremete?

Cremete
Egli è poi da lasciarlo dire.


Simone
Or via, che dica, ch’io lo lascio.


Panfilo
Io

Confesso, che io sono innamorato
Di colei, è se questa è colpa, colpa
Confessola. Io mi rimetto in voi,
O Padre, fate voi del castigarmi
Come vi pare. Comandate voi.
Volete voi, ch’io prenda moglie, ch’io
Abbandoni costei? Sofferirò
Il meglio, ch’io potrò: Ma ben vi prego,
Che non vogliate creder, che quel vecchio
Sia trovato da me: lasciate, ch’io
Di ciò mi scolpi, e che lo meni quì
Davanti a voi.

Simone
Davanti a me?


Panfilo
Deh Padre,

Siate contento.

Cremete
Ei chiede cosa

Ragionevole, lasciatelo.

Panfilo
Sì fate,

Ch’io ottenga da voi questo.

Simone
Io lo fo.

Io vorrei pur Cremete ad ogni modo
Non trovarmi ingannato da costui.

Cremete
Per ogni gran delitto del figliuolo

Ogni picciola pena al Padre basta.