Amico mio barbier, quando tu meni
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Questo testo fa parte della raccolta Rime scelte di poeti del secolo XIV/Antonio Pucci
Amico mio barbier, quando tu meni
Al viso altrui così grave il rasoio,
Faresti me’ filare a filatoio
4Che rader per segare altrui le veni;
Chè quando tu mi radi tanto peni
Che di maninconìa tra man ti muoio;
E par che tu mi metta al tiratoio,
8Tanto piegar mi fai dietro le reni.
Quando radi, però non esser lento;
E per non intaccar, la man provvedi,
11Come facesti a me di sotto il mento.
Deh come tu se’ sciocco, se tu credi
Che a radermi da te più sia contento,
14Se avessi ben la barba in fino a’ piedi.
E, ver come tu vedi,
Che ’n fino a qui guadagno alcun t’ho dato,
17Sonne pentuto; ond’io non ho peccato.