Alla mia povera morta

occitano

Jean Monné 1911 1911 Emanuele Portal Indice:Antologia provenzale, Hoepli, 1911.djvu poesie Alla mia povera morta Intestazione 10 giugno 2024 25% Da definire

Il sole La farfalla
Questo testo fa parte della raccolta Antologia provenzale


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ALLA MIA POVERA MORTA.

1.

La sua finestra colla mia erano appunto una di fronte all’altra, e la sua era aperta in quel mattino di primavera. Ella, che si pettinava, ridendo al suo specchio, coi raggi del sole confondeva l’oro dei suoi capelli. Avreste detto una perla fina in una rosa d’aprile che ci affascina colla sua grazia. E raggi e profumi, zampillando dai suoi capelli biondi, incatenarono il mio cuore.

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2.

La sua finestra è chiusa, i raggi sono spariti, sulfa rosa fresca e soave ha soffiato il vento, Trasportando profumi e foglie nei suoi neri vortici e lasciando solo le spine sotto i tronchi a metà morti. il freddo gela le midolle, l’umbra della notte fa paura, le spine sono crudeli Che hanno insanguinato il mio cuore, e il mio cuore a lungo sospira, piangendo la sua felicità perduta.


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À MA PAURO MORTO.

1.

Sa fenèstro emé la miéuno

Just se fasien vis-à-vis,
E, la Siéuno èro duberto,
Aquéu matin de printèms.
Elo, que se penchinavo,
En risènt à soun mirau,
I rai de la souleiado
Mesclavo l’or de si péu.
Aurias di ’no perlo tino
Dins uno roso d’abriéu
Que sa gràci nous pivello...,
E dardai emai prefum
Gisclant de si treno sauro
Encadenèron moun cor.

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2.


Sa fenèstro s’es barrado,
Li rai se soun esvali:
Sus la roso fresco e siavo
Lou vènt-terrau a boufa,
Empourtant prefum e fueio
Dins si négri revoulun,
E leissant que lis espino
Sus lou pège à mita mori.
Lou fre jalo 11 mesoulo;
L’oumbro de la niue fai póu;
Lis espino soun crudèlo
Qu’ an ensaunousi moun cor,
E moun cor de-longo sousco,
Plourant soun bonur perdu.

(Armano pronvenfau — A. 1U02))

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