Alla Vergine (Prati)
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Questo testo fa parte della raccolta XIII. Da 'Psiche'
XLVII
ALLA VERGINE
1
Si, anch’io son corso, e piú che molti audace
col francato pensier, mesto o giocondo,
fuor de le mille tirannie del mondo,
fin dov’ombra comincia e tempo tace.
E piú ch’era l’abisso alto e profondo,
lo tentai, credo, e ne tremò mia pace:
ma la fé m’è rimasa, ultima face;
né sotto al moggio per viltá l’ascondo.
Anzi dirò che, quand’obliqua e nera
chiudeami l’ombra, un largo aere sereno
m’aperse al cor questa infantil preghiera:
«Ave, Donna del del, V’ergine pia,
refugio nostro. O Madre al Nazareno:
ave, mistica rosa; ave, Maria!».