E continuo
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XLVIII
E CONTINUO
Quando la sera, senz’ala di vento,
per la tacita selva si diffonde
lieve un bisbiglio, e par sott’ogni fronde
essere ascosa un’anima in lamento,
5i’ me ne vo solingo e a passo lento
per quel rumor che viene i’ non so donde;
e ciò, ch’ei mi palesa o mi nasconde,
somiglia a ciò che di piú arcano io sento.
L’ombra, il tempo infinito e i suoi misteri,
10con l’amore e il dolor di ciò che sparve,
odo tutto nel suon di quelle foglie.
E continuo a formar passi e pensieri;
e questo mondo, foss’ei pur di larve,
per poco a l’altro, ch’è peggior, mi toglie.