Alfin col teschio d'atro sangue intriso
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VI.1
Alfin col teschio d’atro sangue intriso
Tornò la gran Giuditta, e ognun dicea:
Viva l’Eroe: nulla di Donna avea
Fuorchè il tessuto inganno, e ’l vago viso.
Corser le Verginelle al lieto avviso;
Chi ’l piè, ch’il manto di baciar godea,
La destra nò, ch’ognun di lei temea
Per la memoria di quel mostro ucciso.
Cento Profeti alla gran Donna intorno
Andrà, dicean, chiara di te memoria,
Finchè il sol porti, e ovunque porti il giorno.
Forte Ella fu nell’immortal vittoria:
Ma fu più forte allor che fe’ ritorno:
Stavasi tutta umìle in tanta gloria.
Note
- ↑ Per un Oratorio dell’Eminentissimo Ottoboni, intitolato la Giuditta.