Agamennone (Alfieri)/Atto quinto/Scena I

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Atto quinto Atto quinto - Scena II
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SCENA PRIMA.

Clitennestra.




ECco l’ora. Nel sonno immerso giace
Agaménnone. — E gli occhj all’alma luce
Non aprirà più mai? Questa mia destra
A te d′amor, di fede a te già pegno,
Per farsi or sta del tuo morir ministra?... 5
Tanto io giurai? — Purtoppo sì;... conviemmi
Andar... Vadasi... Il piè, la mano, il core,
Tutta io tremo: ahimè lassa! e che promisi?...
Che imprendo? ahi vile! — Oh come quel, che infondi
Coraggio in me, tutto sparisce, Egisto, 10
Al tuo sparir! sol del delitto io veggio

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L’atrocitade immensa: io veggio sola
La sanguinosa ombra tradita;... ahi vista!—
Delitti invan t’appongo: ah no, non ami
Cassandra tu: più ch’io nol merto m’ami;15
E sola me. Delitto è in te null’altro,
Ch’esser di me consorte. Atride, oh Cielo!
Tu dalle braccia di securo sonno
A morte in braccio, per mia man?... Ma dove
M’ascondo io poscia?... oh tradimento! Pace 20
Poss’io sperar? qual di rimorsi piena
Vita di pianto, di rabbia, di sangue! —
Egisto istesso, Egisto sì, giacersi
Come oserà di parricida sposa
Al fianco infame, in sanguinoso letto, 25
E non tremar per se? — Dell’onta mia,
D’ogni mio danno orribile stromento,
Lungi da me, ferro esecrabil, lungi.
Io perderò l’amante; in un la vita
Io perderò: ma non per me trafitto 30
Cotanto Eroe cadrà. Di Grecia onore,
D’Asia terror, vivi alla gioria; vivi

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Ai figli cari,... ed a miglior consorte.—
Ma qual rumor sent’io? Chi in queste stanze
Fra le tenebre viene? Egisto?...Io sono 35
Perduta, oimè!