A voi parlo, o Giovanette

Ercole Maria Zanotti

XVIII secolo Indice:Zappi, Maratti - Rime II.pdf Canzoni Letteratura A voi parlo, o Giovanette Intestazione 9 giugno 2023 75% Da definire

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ERCOLE MARIA ZANOTTI

canzone prima.1


A Voi parlo, o Giovanette,
     Ch’entro il cuore vi sentite
     Le celesti auree saette,
     E le dolci lor ferite,
     5Per cui voi di santo fuoco
     V’infiammate a poco a poco.
Or me udite: Appena Iddio
     Di Maria l’alma compose,
     Che per suo gentil desìo
     10In Lei tosto il guardo pose.
     E al mirarne lo splendore
     Nè restò preso d’amore.
Talchè tutto di Maria
     Si compiacque, e fiso in Lei
     15Sì le disse: O Amica mia,
     Mia Colomba, Tu pur sei
     Di mie mani opra, e lavoro,
     Mia pupilla, e mio tesoro.
Bello è il Ciel, che vago intorno
     20D’auree stelle ornar mi piacque,
     Allorchè mio Spirto un giorno
     Se ne giva sopra l’acque;
     Ma Tu in vero sei più bella
D’ogni Cielo, e d’ogni stella.
     25Vanne pure, e lieta prendi
     La terrestre umana spoglia.
     E omai tempo; si discendi;
     Per Te senta di sua doglia

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     Tutto il Mondo quel conforto,
     30Che ha una nave giunta in porto.
Ma a che pensi, o mia Pudica?
     Temi forse non macchiato
     Sia il tuo vel da quell’antica
     Colpa già dell’uomo ingrato,
     35Che la mano stese al frutto,
     Ei figliuoli pose in lutto?
Perchè temi? Ah ti consola,
     Che Tu sei la mia diletta;
     Per piacermi, da me sola
     40Tu tra mille fosti eletta;
     Vanne lieta; e bianche intatte
     Spoglie avrai qual neve, o latte.
Già laggiù di Te gran cose
     Disser Vergini, e Profeti;
     45Già cantar dolci amorose
     Di Te lodi in gara, e lieti
     Là in Sionne appo i ruscelli
     Sulle cetre i Pastorelli.
Chi simil ti fè all’Aurora
     50Quando sparge sue rugiade;
     E chi al Sole allor ch’indora
     Le celesti ampie contrade;
     Chi, qualor la notte imbruna,
     Al bel raggio della Luna.
55Chi ad un Prato sparso, e adorno
     D’erbe molli e di fioretti;
     Chi ad un colle in cui soggiorno
     Tiene un coro d’augelletti,
     Ed all’un l’altro risponde
     60Tra il susurro delle fronde.
Sei più vaga, e graziosa,
     Che non è la tanto altera
     Sovra i fior vermiglia rosa
     Nè bei dà di Primavera,

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     65Quando l’aria più serena
     Del suo odor ne va ripiena.
Tu gir dei, o Amica, intanto
     Laggiù in quella oscura valle
     Ove sol da spine, e pianto
     70Vedrai sparso ciascun calle;
     Ma di là pur poscia un giorno
     Tu farai quì in Ciel ritorno.
Sù spargete, spirti amanti
     A man piene eletti fiori;
     75Giusto è ben, ch’ognuno canti
     Sue bellezze, e ognun l’onori.
     Questa è sì la mia vezzosa
     Dolce Amica, amata Sposa.
Verrà un tempo in cui Reina
     80La vedrete in trono assisa,
     E di sua beltà divina
     Tutte l’Alme ardere in guisa
     Che per lei ne andrà giocondo
     Il celeste, e il basso Mondo.
85Quì si tace, ed ella fassi
     Come giglio incontro al Sole;
     Tutta lieta e attenta stassi
     Alle dolci sue parole,
     E in Lui fisa del celeste
     90Suo splendor s’adorna, e veste.
Come nube, allorchè scorge
     Dietro l’Alba il Sol, che appare,
     Che sul punto, ch’egli sorge
     Fuor dell’onda là sul Mare,
     95Tutta splende e si colora,
     E i bei rai sugge, e divora:
Ver Lui dessa in un baleno
     La man stende, e i santi affetti
     Hanlo tutto unìto al seno;
     100E insiem’ambo avvinti, e stretti

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     Lieti stan, come su Prati
     Duo Colombi innammorati.
Ma da Lui si spicca alfine
     L’Alma grande, e impenna l’ali
     105Per unirsi alle divine
     Spoglie sue, benchè mortali,
     Ecco come allegra e bella
     Se ne vien di stella in stella.
Scendon seco in vago coro
     110Sù lucenti nuvoletti,
     E per gioja l’ali d’oro
     Van scuotendo gli Angioletti,
     Tutti in capo adorni, e cinti
     Di narcisi e di giacinti.
115Toccan’altri in vario canto
     Leggermente eburnee cetre;
     Volan’altri a gara intanto
     D’Aurei dardi le faretre:
     Tutti a Lei facendo onore
     120Van tessendo inni d’amore.

Note

  1. Per l’Immacolata Concezione.