Trattato completo di agricoltura/Volume II/Ortaggi coltivati in grande/5

Del Carciofo

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del carciofo.

§ 863. Il carciofo (cynara scolimus) è un ortaggio de’ climi piuttosto caldi, e che è coltivato in grande specialmente sulla riviera Genovese. Il carciofo coltivato conta due varietà, l’una a foglie spinose sull’apice e l’altra senza spine. Esige questa pianta clima caldo umido, terreno sciolto, vegetale, calcare, declive acciò non stagni l’umidità che le è nemicissima, e lavorato minutamente e profondamente colla vanga. Il concime dev’essere assai scomposto e vecchio.

Meglio che seminare il carciofo in marzo, è il piantarlo con getti provenienti da vecchie carciofaje; e, dove il freddo non sia molto intenso nel verno, gioverà assai il piantarlo nell’autunno, con ciò si aumenta il raccolto del fiore globoso immaturo che è la parte che si consuma. Seminandolo non si ottiene frutto nel primo anno. Per la semina si concima ben bene il terreno avanti il secondo lavoro, indi si pongono due semi alla distanza di 0m,50 per ogni lato; germogliati si sarchiano e si rincalzano. Piantando con getti invece si fanno tante piccole buche ogni 0m,50 di distanza, larghe e profonde 0m,20 avvertendo che nell’interrare il getto si mescoli bene la terra a buon concime, indi si sarchia e si rincalza come si è detto. Giunto il freddo, avanti che incomincino i geli si coprono con paglie o sterpi. Passato il pericolo dei geli in primavera si scoprono e si [p. 123 modifica]sarchia sino al primo apparire dai carciofi; raccolti i carciofi si sarchiano nuovamente, si recidono le foglie, ed all’autunno si taglia la pianta rasente terra. Quando la carciofaja comincia a deperire si dispone il terreno ad altra coltivazione che esiga buon terreno e molto concime. I topi sono avidissimi delle radici del carciofo, e spesso non si può salvarle che circondando questa coltivazione d’un fossetto profondo un metro riempito di calce, o d’altre materie che li tengano lontani.