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366 indice delle materie.

molta loro utilità da Alessandro Magno, 272, 281 e seg.

Barletta, musico e danzatore celebre, 72, 85.

Barraria dee fuggirsi da chi burla, 158.

Bartolommeo. Motto ridicolo, nato dalla discrepanza che passa tra questo nome, e qualsiasi sorta di pazzia, 148.

Basse persone spesso d’alti doni di natura dotate, 24.

Bastonate avute da un gentiluomo, spesso da lui scioccamente ricordate, 114.

Battaglia del piacere e del dolore contra il giudicio, 252.

Battra; suoi ferini abitatori accennati, 282.

Beatrice duchessa di Milano, lodata, 201.

Beccadello (Cesare) finto pazzo dal Bibiena; curiosa novelluccia, 157.

Becco di bella razza comparato a San Paolo, 126.

Belle cose diverse, naturali e artificiali descritte, 280.

Belle donne più casto che le brutte, e perchè, 292.

Bellezza è nome generico) e a quali cose ella si convenga, 285, 286. — Che cosa sia, 290 e seg. — E cosa buona, ivi. — L’amor vero di essa è buonissimo, ivi. (Vedi Dio.) — Perchè chiamata sacra dal Bembo, ivi, 292. — Rare volte senza bontà, 290. — Suoi effetti, 292. — Qual sia la vera, 294, e quale la falsa, ivi. (Vedi Generare.) — In due modi si può desiderare, 285. — Bellezza angelica, 300. — Bellezza astratta da’ corpi si dee amare, 299. — Bellezza biasimata dal signor Morello, 289. (Vedi Morello.) — Bellezza divina, e suoi effetti, 292. — Cagione d’immensa gioia, 301 — Nascosta agli occhi profani, 302. — Bellezza e utilità. (Vedi Utilità e Bellezza.) — Bellezza grave ed austera spaventa per lo più gli amanti; alcuni però ne invita, 225. — Bellezza invisibile si contempla cogli occhi della mente, 300. — E così pure l’assente, ivi. — Bellezza presente, 298. — Bellezza sopra tutto
desiderata dalle donne, 222. — Le fa superbe, 224, — Necessaria alla Donna di Palazzo, 173. — È di diverse sorte, 177. — Bellezza umana, che consiste principalmente ne’ volti, che cosa sia, 285, — Si conosce meglio dagl’intendenti di pittura, 68.

Bellicosi i popoli perchè esser debbauo, 263.

Belvedere; strada in Roma, da chi fabbricata, 271.

Bembo (Pietro) propone il VI giuoco; da chi dovrebbe voler l’amante che nascesse piuttosto lo sdegno della persona amata, da sè, o da essa, 19. Motteggiato destramente dal l’autore, 60. — Non voleva amicizia intrinseca con alcuno, e perchè, 103, 104. — Secretario di Papa Leone X, 241. — Teme d’essere stimato vecchio, 284. — Tassato disobedienza, e da chi, ivi. — Suo ragionamento intorno a varie specie di amore, 285. (Vedi Platone.) — sua orazione allo Spirito Santo, 302 e seg.

Bene, quando è vero, genera quiete nel possessore, 286.— -Bene senza male non può essere quaggiù, 76, Benevolenza de’ principi perchè acquistar si debba, 247 e seg.

Ben fare; sua laude, consiste in due cose, 244.

Beni diversi dee procurare il principe ai sudditi, 269.

Beni infiniti cagionati dalle donne, 187.

Bergamasco contadino. (Vedi Cartiglio.) Bergamo abbonda nelle sue montagne di certi scimuniti gozzuti e mutoli, 103.

Beroaldo (M. Filippo), sua pronta e curiosa risposta ad un tedesco, 136. — Motteggiato dal Sadoleto, e perchè, ivi.

Berto; bravo, 26. — Buffone, 125.

Bestialità di alcuni popoli abolite da Alessandro Magno, 272.

Bevazzano (Agostino) sua facezia d’un avaro, 141.

Biante; sua bella sentenza circa i Magistrati, 260.

Biasimar troppo il rivale non è sicura cosa in amore, 233.