Le cento novelle antiche/Novella LXXIX

Novella LXXIX

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Novella LXXVIII Novella LXXX
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Qui conta d’uno giullare ch’adorava un signore.


NOVELLA LXXIX.


E’ fue un signore, ch’avea uno giullare in sua corte, e questo giullare l’adorava siccome un suo Iddio. Un [p. 112 modifica]altro giullare vedendo questo, sì liene disse male. E disse: or cui chiami tu Iddio? Elli non mai neuno. E quelli a baldanza del signore sì ’l batteo villanamente. E quelli così tristo, non potendosi difendere, andossene a richiamare al signore, e disseli tutto il fatto. Il signor se ne fece gabbo1. Quelli si parti, e stava molto tristo intra poveri, perchè non ardiva di stare intra buone persone; sì l’avea quelli concio. Or avvenne che ’l signore fu di ciò molto ripreso, sì che si dispose di dare conmiato a questo suo giullare a modo di confini2; et avea cotale uso in sua corte, che cui elli presentasse, sì si intendea aver conmiato di sua corte. Or tolse il signore molti danari d’oro, e feceli mettere in una torta, e quand’ella li venne dinanzi, sì la presentò a questo suo giullare, e disse infra se: dappoi che li mi convien donare conmiato, io voglio che sia ricco uomo. Quando questo giullare vide la torta, fu tristo. Pensossi, e disse: io ho mangiato; serberolla, e darolla all’oste mia. Andandone con essa all’albergo, trovò colui cui elli avea così battuto, misero e cattivo: preseliene pietade, andò in verso lui, e dielli quella torta. Quelli la prese, andossene con essa. Ben fu ristorato di quello ch’ebbe da lui. E tornando dal signore per isconmiatarsi3 da lui, il signor disse: or sei tu ancor qui? non avestu [p. 113 modifica]la torta? Messer sì, ebbi. Or che ne facesti? Messere, io avea allora mangiato; diedila a un povero giullare che mi diceva male, perch’io vi chiamava mio Iddio. Allora disse il signore: va con la mela ventura; chè bene è miglior il suo Iddio che ’l tuo: e disseli il fatto della torta. Questo giullare si tenne morto; non sapea che si fare. Partissi dal signore, e non ebbe nulla da lui. Et andò caendo4 colui a cui l’avea data. Non fu vero che mai lo trovasse.


Note

  1. se ne fece gabbo. Lo stesso che se ne fece beffe.
  2. a modo di confini: a modo di bando.
  3. per isconmiatersiFonte/commento: 170; cioè per prender congedo.
  4. andò caendo; andò cercando, andò in traccia. Caendo è voce antica. Di questo gerundio non abbiamo il verbo.