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più di me, e più che io non t’insegnai. E que’ disse: messere, elli è al vostro onore.


Qui conta d’uno filosofo molto cortese di volgarizzare la scienzia.


NOVELLA LXXVIII.


Fue uno filosofo, lo quale era molto cortese di volgarizzare la scienzia per cortesia a’ signori et altre genti. Una notte li venne in visione, che le Dee della scienzia, a guisa di belle donne, stavano al bordello. Et elli vedendo questo, si maravigliò molto, e disse: che è questo? non siete voi le Dee della scienzia? Et elle risposero: certo sì. Come è ciò, che voi siete al bordello? Et elle risposero: bene è vero, perchè tu se’ quelli che vi ci fai stare. Isvegliossi, e pensossi, che volgarezzar la scienzia si era menomar la deitade. Rimasesene, e pentessi fortemente. E sappiate che tutte le cose non sono licite a ogni persona.


Qui conta d’uno giullare ch’adorava un signore.


NOVELLA LXXIX.


E’ fue un signore, ch’avea uno giullare in sua corte, e questo giullare l’adorava siccome un suo Iddio. Un