Vite dei filosofi/Libro Nono/Vita di Senofane
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CAPO II.
I. Senofane colofonio figlio di Dexio, o, come scrive Apollodoro, di Ortomeno, è lodato da Timone: dice pertanto:
Non fastoso, censore imperturbato
Senofane d’Omero.
Scacciato dalla patria fece dimora in Zancle di Sicilia ed in Catania.
II. Non fu, secondo alcuni, discepolo di nessuno, ma secondo alcuni, di Botone ateniese, o, come affermano altri, di Archelao; e dice Sozione che visse a’ tempi di Anassimandro.
III. Scrisse versi epici ed elegie e jambi contro Esiodo ed Omero, censurandone ciò ch’e’ narrarono intorno agli dei, e verseggiò le proprie cose. — È fama che avesse opinioni contrarie a quelle di Talete e di Pitagora, e che rivedesse le bucce anche ad Epimenide. Fu di lunga vita, come dice egli stesso in qualche luogo:
Sette già sono gli anni oltre i sessanta
Che per la terra greca il mio pensiero
Sbattono; ed eran venti cinque allora,
Dalla nascita mia, prima di questi,
Se dire il vero intorno ad essi io seppi.
IV. Demetrio falereo, nel primo libro Della vecchiezza, e Panezio lo stoico, in quello Della tranquillità dell’animo, raccontano aver egli sepolto colle proprie mani i suoi figli, alla maniera di Anassagora; e secondo l’asserzione di Favorino, nel primo Dei commentarj, pare che fosse trovato ladro dai Pitagorici Parmenisco ed Orestade.
V. V’ebbe anche un altro Senofane lesbio, compositore di jambi. — E questi sono gli sparsi.