Vien la mia donna in su la notte ombrosa
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Questo testo fa parte della raccolta Poesie varie (Marino)/I sonetti amorosi
lix
il sogno
Vien la mia donna in su la notte ombrosa,
qual suole a punto il mio pensier formarla,
e qual col rozzo stil tento ritrarla,
ma, qual mai non la vidi, a me pietosa.
— Pon’ freno al pianto e pace spera e posa,
o mio fedel, ché tempo è da sperarla. —
sorridendo mi dice: e, mentre parla,
m’offre del labro l’animata rosa.
Allor la bacio, ella ribacia e sugge;
lasso! ma ’l bacio in nulla ecco si scioglie,
e con la gioia insieme il sonno fugge.
Or qual, perfido amor, fra tante doglie
deggio attender mercé da chi mi strugge,
se i mentiti diletti anco mi toglie?