Viaggio sentimentale di Yorick (Laterza, 1920)/LV. L'enigma

LV. L'enigma

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Laurence Sterne - Viaggio sentimentale di Yorick (1768)
Traduzione dall'inglese di Ugo Foscolo (1813)
LV. L'enigma
LIV. Il caso di coscienza LVI. Le dimanche
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LV

L’ENIGMA

PARIGI

La Fleur, nel servirmi a cena, mi riferí che l’albergatore era tutto compunto dell’affronto fattomi d’intimarmi che mi provvedessi d’alloggio. [p. 114 modifica]

Chi sa cosa sia una notte ben riposata, non si corica, per quanto ei può, con l’animo ruggine. Onde ingiunsi a La Fleur che rispondesse all’albergatore che rincresceva a me pure dovergliene data occasione. — E lasciagli intendere, se pure a te cosí pare, La Fleur, che, se mai quella fanciulla tornasse, non la vedrò. —

Io non mi dava questa mortificazione per amore dell’oste; bensí perch’io feci proponimento di non piú ritentare il pericolo di cui mi sentiva tuttavia la paura, e continuare i miei viaggi accompagnato dalla virtú che io aveva recala meco in Parigi.

C’est déroger à la noblesse, monsieur — disse La Fleur, inchinandosi sino a terra; — et encore monsieur potrebbe mutarsi; e se, par hasard, le piacesse di ricrearsi...

— Io cosí — gli dissi, dandogli su la voce — non mi ricreo.

Mon Dieu! — disse La Fleur, e partí.

Né passò un’ora ch’ei tornò a mettermi a letto, ed era ufficioso piú dell’usato. Vidi che gli errava sul labbro tal cosa, ch’ei voleva e non s’attentava di palesarmi o di chiedermi: non vi colsi sul fatto, e per verità non ci badai piú che tanto. Ben altro enigma! quell’accattone davanti all’albergo m’affaccendava allora la mente, e avrei quasi venduto me stesso onde poterlo spianare, e non già per curiosità: sentimento meschino, a cui non compiacerei, quand’anche non dovessi sborsare due soldi; ma un secreto, pronto, infallibile, da far breccia nell’animo d’ogni femmina a cui t’accosti; sí fatto secreto era paragonabile almeno alla pietra filosofale; e s’io fossi stato signore delle due Indie, n’avrei spesa una intera per possedermelo.

Volta e rivolta quel groppo, e senza trovarvi il capo, strologai tutta notte: e quando mi svegliai la mattina, io era si travagliato da’ sogni miei, che nol fu peggio il re di Babilonia dai suoi1; anzi affermo animosamente, che, ove tutti i sapienti di Parigi ne fossero stati interrogati, si sarebbero guardati in viso allibiti quanto i caldei.

Note

  1. «Vidit Nabuchodonosor somnium, et conterritus est spiritus eius. Praecrpit autem rex ut convocarentur harioli et magi et malefici et chaldaei, ut indicarent regi somnia sua». Daniel, cap. ii [F.].