Viaggio sentimentale di Yorick (1813)/XVII

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XVII. LA RIMESSA

CALAIS


Monsieur Dessein tornò a trarci di quella sedia, e annunziò alla signora, che il conte di L*** fratello di lei, arrivava all’albergo. È vero ch’io le [p. 46 modifica]desiderava ogni bene; pur non dirò che quell’annunzio giungesse lieto al mio cuore — nè ho potuto tacerne — E così dunque, donna gentile, diss’io, uscirò di speranza che voi accettiate l’esibizione?....

— Nè occorre che me la spieghiate, m’interruppe ella, posando fra le mie la sua mano — Rare volte, mio buon signore, un uomo s’accinge a un’offerta di cordialità verso una donna, e che essa non n’abbia presentimento un po’ prima — Ed è un’arme che la Natura le dà, risposi io, per sua preservazione immediata — Non però credo, diss’ella mirandomi in viso, ch’io avessi dovuto star in sospetto — anzi, per trattarvi candidamente, io disegnava già d’accettare; e se — (e tacque alquanto) — sì, continuò, credo che la vostra amorevolezza m’avrebbe confortata a narrarvi una storia per cui la pietà sarebbe stata l’unica cosa pericolosa del viaggio.

E mentre parlavami, non le spiacque ch’io le baciassi e ribaciassi la mano; e con uno sguardo affettuoso misto di rincrescimento, uscì della sedia — e disse addio.