Viaggio nel Mar Rosso e tra i Bogos/Introduzione

Introduzione

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Carta dell'arcipelago di Dahlac Capitolo I

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INTRODUZIONE





Poco tempo addietro il padre Stella, missionario piemontese che godeva di grande autorità in Abissinia, ov’era da lunghi anni stabilito, esercitando il suo ministero, aveva raccolto attorno a sè nel territorio dei Bogos, e precisamente a Sciotel, un piccolo nucleo di Italiani dediti all’agricoltura ed ai negozii; e muovendo da sì modesto principio, vagheggiava il pensiero di dotare l’Italia d’una colonia. Ben conoscendo come le sue forze fossero impari a tanto assunto e disperando di rimuovere da solo gli ostacoli che gli si opponevano ad ogni piè sospinto, egli sollecitò più e più volte l’assistenza e la protezione della madrepatria. Ma, sebbene fosse lusingato con incoraggiamenti e promesse, riuscirono vane le sue istanze.

Più tardi, quando, mercè l’apertura del nuovo bosforo egizio, diventarono tanto più brevi e facili le comunicazioni coll’Oriente asiatico ed africano e si fece palese per l’Italia l’utilità di riannodare sulle rive del Golfo Arabico le antiche relazioni commerciali che già furono per noi sorgente di gloria e di ricchezze, la Società Geografica italiana, rammentando il generoso tentativo dello Stella, prese l’iniziativa, d’accordo col regio Governo, di inviare tra i Bogos due de’ suoi membri, col mandato di visitare gli Italiani colà stabiliti, di informarsi delle loro condizioni, dei loro bisogni e di studiare in particolar modo il paese [p. 10 modifica]e le sue produzioni, tanto dal punto di vista scientifico, quanto in ordine alla convenienza ed alla possibilità di fondarvi uno stabilimento nazionale.

L’onorevole missione fu affidata al marchese Orazio Antinori e al dottor Odoardo Beccari, il primo distinto ornitologo, noto sopra tutto per un memorabile viaggio nell’Africa centrale; l’altro, intrepido esploratore dell’isola di Borneo, stimato altresì quale autore di pregiate memorie botaniche.

Avendo io divisato nel tempo stesso di recarmi nel Mar Rosso, affine di proseguire certi studii di conchiliologia fossile e vivente, già iniziati in una precedente escursione, ed anche per raccogliere oggetti di storia naturale per conto del Museo Civico di Genova, fui aggregato alla spedizione, coll’incarico di occuparmi di animali marini, nonché di geologia e di mineralogia, ove se ne fosse presentata la opportunità 1.


Note

  1. La Società Geografica non contribuì alle spase del mio viaggio, ma per suo mezzo ottenni l’imbarco gratuito, sopra un vapore della Compagnia Rubattino, pel viaggio da Genova a Aden. Alla stessa ditta Rubattino la spedizione va debitrice dal trasporto di molte casse d’oggetti di storia naturale dall’Egitto in Italia.