Versi - Paralipomeni della Batracomiomachia/Nota/I. Versi

I. Versi

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Nota Nota - Inno a Nettuno
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I

VERSI

Sotto questo titolo modesto e generico, il Leopardi, sfumato ormai il disegno della compiuta raccolta delle Opere, riuniva le poesie che, per evidenti ragioni di forma, non aveva potuto comprender tra le Canzoni. Non tutte, per altro, quelle fino allora composte: per esempio, l’Inno a Nettuno fu lasciato fuori, forse per la difficoltà materiale di stampar le note; e lasciata fuori fu del pari La torta che pur avrebbe dovuto esserci, perché piuttosto imitazione che traduzione1.

Codesto titolo di I ho voluto riprendere per raccoglier qui le poesie che il Leopardi aveva stampate o aveva voluto stampare, e ne aveva poi dimesso il pensiero per ragioni non in tutto dipendenti dalla sua volontà. Per esempio, è noto che dal pubblicare l’Appressamento della morte lo trattenne il Giordani con giudiziose osservazioni; e che delle due canzoni Per donna inferma e Nella morte d’una donna l’opposizione recisa del conte Monaldo finì col far rimandare la stampa. A un secolo di distanza è facile dire che l’amico consigliere e il padre censore avevan ragione; e anche un secolo fa, passati i primi bollori, lo stesso poeta riconobbe, in fondo, la giustezza delle loro osservazioni.

Tra i versi originali ho posto, come aveva fatto il Leopardi, il volgarizzamento della satira di Simonide e la traduzione della Batracomiomachia, che, secondo la volontà del medesimo Leopardi, avrebbe dovuto precedere i Paralipomeni.

  1. Cfr. nella presente edizione delle Opere, I, 240.