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Intimità - A Gabardo Gabardi

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la contessa Lara per «Chi so io»


AMICO, me la folla de gli sciocchi
     Giudichi in varie guise stravaganti,
     E scopra fuoco o gel dentro quest’occhi,
     Dove è il ricordo de i versati pianti.

Maligno nome a ’l mio sorriso tocchi,
     Birichino, gli è ver, ma co’ galanti;
     E quando ad un altar piego i ginocchi,
     Ben si proclami ch’io canzono i santi.

troppo arcano, pe ’l vulgo, è questo caro
     Sentimento del ciel, questa mia fede
     Di gentildonna e insiem di marinaro;

Nè crucciarmi io saprei: ma tu, se male
     Non vuoi ritrarre almen quel che si vede,
     Torna meglio a studiar l’originale.