Verme immortal, che con secreto dente
Questo testo è stato riletto e controllato. |
◄ | Scaldò col guardo angelico e celeste | Schivo di vaneggiar, fuggo lontano | ► |
Questo testo fa parte della raccolta Poesie varie (Marino)/Versi morali e sacri
xvii
alla propria coscienza
Verme immortal, che con secreto dente
i mordaci pensier sempre rimordi;
interno can, che de la pigra mente
con perpetuo latrar l’orecchie assordi;
sollecito avoltor, che avidamente
intendi a divorar gli affetti ingordi;
vespa sottil, ch’a stimulo pungente
susurro acuto entro ’l mio petto accordi;
lima, che rodi l’anima; martello,
che l’incude del cor batti sí spesso;
spina del peccator, sferza e flagello;
voce di Dio, che con parlar sommesso
mi sgridi e chiami; ahi! qual tentato è quello,
che non faccia di te freno a se stesso?