Gulpi57
Sono Gulpi57, uno strano nome che deriva dal modo in cui gli antichi germani avrebbero pronunciato le iniziali del mio nome e cognome: GLP. Questa vocalizzazione mi è sempre stata simpatica e ormai la uso da anni.
Lavoro nel campo della ricerca filosofica nell'Università. Questo significa che ho molte idee e poche soluzioni, e non ho mai capito se questo gap dipenda dal fatto di essere filosofo o dal fatto di lavorare in Università (italiana).
Il mio problema, essendo uno studioso di Kant, è che non credo soltanto nei mezzi, ma anche nei fini. E le biblioteche non sono mai mezzi puri e semplici, ma anche architetture culturali ad alta finalità civile. Il difetto di questa mia posizione è che si finisce col credere troppo ai "propri" fini e a sovrascriverli ad altri. Ma resisto: un po' di idealismo, a dosi omeopatiche, non ha mai fatto male a nessuno.
Ho contribuito a Wikisource con un racconto di Vittorio Imbriani, L'impietratrice: sono contento di questo, Imbriani è uno dei miei scrittori preferiti.
Ma primi fra tutti: Giordano Bruno, Tommaso Campanella, Giambattista Vico, Immanuel Kant, Benedetto Croce.
Sono responsabile (in tutti i sensi) del progetto Kantiana.