Un passo avanti nella cultura femminile/Tesi/VIII
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VIII.
La Svizzera, che pel suo regime republicano e federale gode il doppio vantaggio dell’unità politica e del discentramento amministrativo, scarica degli enormi pesi voluti dalle esigenze delle forme monarchiche e rappresentative e dagli eserciti stanziali; già teatro delle lotte riformiste, invasa dalla civilizzazione germanica, rappresentatavi da un milione e seicento settanta mila abitanti, estranea alle preoccupazioni, che i progressi delle idee democratiche mantengono negli altri governi, dovea necessariamente impiegarsi a svolgere attivamente nel proprio interno quelle libere istituzioni e quella prosperità che cementa con così felice solidità tre nazionalità distintissime.
In fatti il governo federale manifesta per la pubblica istruzione una sollecitudine, nell’ammirare la quale egualmente convengono gli amici ed i nemici del regime repubblicano — L’istruzione primaria vi è obligatoria — e gli emolumenti delli insegnanti sono tali da incoraggiare all’insegnamento persone intelligenti e colte, che crederebbero degradarsi insegnando colle condizioni umilianti che si fanno agli istitutori primarii negli altri paesi — Gli stipendii aumentano progressivamente cogli anni di servizio; laonde può dirsi la Svizzera l’unico paese in Europa dove l’insegnamento è una professione possibile e dignitosa quanto è utile e nobile. La Svizzera ha capito che la nemica capitale e naturale dell’oscurantismo è la coltura, meglio assai che una forma qualsiasi di Governo, sia pur essa la più democratica — La Elvezia ferma anche l’attenzione dei pedagoghi sulle forme perfette del suo insegnamento — I sistemi migliori, quelli di Pestalozzi, di Fellensberg e del padre Girard furono ideati ed attuati il primo ad Iverdun, il secondo ad Holwyl, il terzo a Fribourg.
Lo sviluppo della donna che risponde complessivamente assai bene allo sviluppo generale del paese, non sembra però oggi offrire al mondo nessuna di quelle individualità la cui fama, incalzata dal merito, varchi i confini della sua terra natale: ma non ci è però lecito perdere la speranza di veder quanto prima le svizzere destarsi dal momentaneo assopimento, evocando memorie non ancora lontane e che esse conservano pure con religiosa venerazione — I nomi di Madamigella Huber, di Madama Necker, di Madama Staël, di Madama Necker di Saussure, di Emilia Tuyll di Charrìere sono troppo vivi e gloriosi nella Svizzera perchè le donne non vi siano tentate ad aggiungerne altri — Esse sentiranno che lo spirito filosofico trovasi più che mai sul suo terreno in un paese retto a democrazia, e che imperdonabile cosa sarebbe alle connazionali della Huber e della Staël di non raccoglierne le nobili tradizioni.
La rotta del Sonderbund, ultimo riparo del partito oscurantista, non potè però impedire che molti conventi trovinsi ancora nella piccola Svizzera cattolica, ma la attuale politica del vicino regno d’Italia, se si piegherà, come speriamo, ai voti della immensa maggioranza degli italiani, stringendo quel decrepito retrivismo fra due terreni egualmente ostili, lo costringerà tosto tardi a morirvi d’atrofia.
Constando la Svizzera di venticinque costituzioni cantonali, oltre la federale, ne risulta che le condizioni civili e consuetudinarie della donna siano disparatissime nei diversi cantoni; e che mentre in alcuni può la Svizzera essere a molti stati modello, in altri molto lasci a desiderare e vi si rinvengano oggi ancora le traccie di barbarismi medioevali che denigrano presso gli stranieri la fama, in altre parti così ben meritata, della società Elvetica — Gli è perciò alle donne svizzere che vorremmo specialmente inculcato di occuparsi nei loro studii delle loro proprie condizioni, sendo la parte più imperfetta della legislazione, là come dovunque, quella che tocca la donna — Esse debbono sentire l’urgente dovere di preparare alle loro figlie e nipoti un più mite destino, ricordando quella sentenza d’un illustre amico della donna che diceva «Quando un’opera d’emancipazione comincia da quegli stessi a cui deve tornare a profitto, buon segno, certamente riescirà.»