Un miracolo grosso
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UN MIRACOLO GROSSO.[1]
Pijjate un grancio: er fatto der dragone
Nun fu un c....[2] a Ssan Chìrico e Ggiuditta.[3]
Ditelo a mmé, cche mmé l’ha ddetto Titta[4]
Che jje l’ha ddetto Bbonziggnor Ciardone![5]
Voi ’ntennéte de quer che ssan Leone,
Doppo avé lletto un po’ de carta scritta,
Lo portò ccór detino de mandritta
A spasso a spasso com’un can barbone?
Manco male! Ebbè, er fatto, sor Felisce
Mia, fu assuccèsso ggiù a Campo Vaccino,
Sott’a Ssanta Maria l’imperatrice.[6]
Cosa sa ffà la fede! Un cordoncino
Regge[7] un dragone, che er barbiere disce
Nun poterìa legà mmanco un cudino.[8]
10 ottobre 1830.
Note
- ↑ [Questo miracolo, che qui è attribuito a san Leone, e, s’intende, a san Leone Magno papa, tutti gli autori di vite di santi, che ho consultato io, lo attribuiscono invece, non a lui, ma all’altro papa san Silvestro, narrandolo e spiegandolo più o meno variamente. (Cfr., per esempio, il Surio, De Vitis Sanctorum etc., Decembr. 31; e il Baronio, Annales etc., an. 324, xcvii e seg.) — Nella Roma Sacra e Moderna del Pancirolo e de’ suoi rifacitori (Roma, 1725), a proposito della chiesa di Santa Maria Liberatrice, è detto che “in una caverna posta sotto questa chiesa, san Silvestro papa confinò con le sue orazioni un orribile dragone, che infettava l’aria con il fiato.„]
- ↑ Affatto.
- ↑ SS. Quirico e Giuditta.
- ↑ [Bista, Giambattista.]
- ↑ Ciardone, per “Giardoni.„ [Perchè ci associano l’idea, del cialdone, come in bonsignore, per “monsignore,„ l’idea di buono.]
- ↑ Santa Maria Liberatrice. [C’è però, nella Via di San Giovanni in Laterano, una chiesina, che non ha che far nulla con questa, e che è dedicata realmente a Santa Maria Imperatrice.]
- ↑ Reggere.
- ↑ Codino, [che molti nel 1830 portavano ancora. V. vol. VI, pag. 81, nota 5. — Circa poi al cordoncino, bisogna notare che, realmente, quello con cui nel quadro della seconda cappella a sinistra in Santa Maria Liberatrice, papa Silvestro lega, o meglio, pretende di legare, la bocca al dragone, è così sottile, così corto, così insomma sproporzionato al fine cui deve servire, che, osservandolo, non si può far a meno di ridere.]