Un miracolo grosso
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1830
UN MIRACOLO GROSSO.1
Pijjate un grancio: er fatto der dragone
Nun fu un c....2 a Ssan Chìrico e Ggiuditta.3
Ditelo a mmé, cche mmé l’ha ddetto Titta4
Che jje l’ha ddetto Bbonziggnor Ciardone!5
Voi ’ntennéte de quer che ssan Leone,
Doppo avé lletto un po’ de carta scritta,
Lo portò ccór detino de mandritta
A spasso a spasso com’un can barbone?
Manco male! Ebbè, er fatto, sor Felisce
Mia, fu assuccèsso ggiù a Campo Vaccino,
Sott’a Ssanta Maria l’imperatrice.6
Cosa sa ffà la fede! Un cordoncino
Regge7 un dragone, che er barbiere disce
Nun poterìa legà mmanco un cudino.8
10 ottobre 1830.
Note
- ↑ [Questo miracolo, che qui è attribuito a san Leone, e, s’intende, a san Leone Magno papa, tutti gli autori di vite di santi, che ho consultato io, lo attribuiscono invece, non a lui, ma all’altro papa san Silvestro, narrandolo e spiegandolo più o meno variamente. (Cfr., per esempio, il Surio, De Vitis Sanctorum etc., Decembr. 31; e il Baronio, Annales etc., an. 324, xcvii e seg.) — Nella Roma Sacra e Moderna del Pancirolo e de’ suoi rifacitori (Roma, 1725), a proposito della chiesa di Santa Maria Liberatrice, è detto che “in una caverna posta sotto questa chiesa, san Silvestro papa confinò con le sue orazioni un orribile dragone, che infettava l’aria con il fiato.„]
- ↑ Affatto.
- ↑ SS. Quirico e Giuditta.
- ↑ [Bista, Giambattista.]
- ↑ Ciardone, per “Giardoni.„ [Perchè ci associano l’idea, del cialdone, come in bonsignore, per “monsignore,„ l’idea di buono.]
- ↑ Santa Maria Liberatrice. [C’è però, nella Via di San Giovanni in Laterano, una chiesina, che non ha che far nulla con questa, e che è dedicata realmente a Santa Maria Imperatrice.]
- ↑ Reggere.
- ↑ Codino, [che molti nel 1830 portavano ancora. V. vol. VI, pag. 81, nota 5. — Circa poi al cordoncino, bisogna notare che, realmente, quello con cui nel quadro della seconda cappella a sinistra in Santa Maria Liberatrice, papa Silvestro lega, o meglio, pretende di legare, la bocca al dragone, è così sottile, così corto, così insomma sproporzionato al fine cui deve servire, che, osservandolo, non si può far a meno di ridere.]