Un lupo tutto pien d'umanità

Tommaso Crudeli

XVIII secolo Letteratura Un lupo tutto pien d'umanità Intestazione 26 luglio 2014 75% Da definire

Altra favola tradotta dal medesimo


Un lupo tutto pien d’umanità
(se se ne trova de’ tali nel mondo)
sulla sua crudeltà,
ch’esercitava per necessità,
5fece un pensier di reflession profondo:
- Sono odiato - dicea - da chi? da ognuno;
comun nemico è ‘l lupo,
e cacciatori e cani
e pastori e villani
10s’adunan tutti per la sua rovina,
odiano tutti a morte
la sua voracità, la sua rapina.
Per questo l’Inghilterra
fu di lupi spogliata,
15e per tutta la terra
questa misera testa è taglieggiata:
e tutto ciò per un asin rognoso,
per un putrido castrato,
per un can magro e pulcioso,
20senza i quali potea
leggiermente passarla il mio palato.
E ben, non mangiam più di queste cose,
paschiam piuttosto per le piagge erbose,
rompiamci i denti,
25foriamci i labri,
forte rodendo
spini pungenti;
e se bisogna ancor moriam di fame,
la morte è minor male
30dell’odio universale -.
E dicendo così, quattro pastori
vide al lor gregge accosto,
che tra l’erbette e i fiori
si divoravan un agnello arrosto.
35- Oh - disse tutto allegro - io mi rinfaccio
degli agnelli la carne,
ecco che i lor guardiani
ne mangian essi e poi ne danno a’ cani.
Ed io lupo sarò sì scrupoloso
40che non vorrò mangiarne?
No, per Dio, no: sarei troppo pietoso.
Passerà l’agnellino,
ed io lo sgozzerò;
non solamente lui,
45ma la madre ch’ei poppa,
e ‘l padre insieme che lo generò -.
Il lupo avea ragione,
perché l’uomo a lui parve un animale
di tutti il più crudele,
50che le bestie più quiete ed innocenti
si fa passar fra’ denti
senza rispetto e senza compassione.