Un carcolo prossimativo

Giuseppe Gioachino Belli

1834 Indice:Sonetti romaneschi IV.djvu sonetti letteratura Un carcolo prossimativo Intestazione 22 gennaio 2024 100% Da definire

La lista Don Micchele de la Cantera
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1834

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UN CARCOLO PROSSIMATIVO.

     Una vaccina dell’Agro Romano,
Senza la pelle, l’interiori, l’ossa,
Er zangue e ’r grasso, pò ppesà, Gghitano,1
Un quaranta descine2 a ddilla grossa.3

     Valutanno mo er grano a la riscossa
Da la mola e ffrullone,4 io dico er grano
D’oggni rubbio,5 un pell’antro,6 se ne possa
Fà un cinquanta decine pe’ lo spiano.

     Incirc’ ar vino poi, tu adesso mette7
Ch’una bbotte da sedisci8 a la fine
Dà ddu’ mila e cquarant’otto fujjette.

     Dunque, l’Eminentissimo s’iggnótte,9
Drent’ a ddiescianni, trentasei vaccine,
Quinisci rubbia, e cquarantotto bbotte.

12 dicembre 1834.

Note

  1. Gaetano.
  2. [Diecine. E, detto così assolutamente, s’intende sempre di libbreFonte/commento: Sonetti romaneschi/Correzioni e Aggiunte.]
  3. [Al summum.]
  4. [Al riscuoterlo dal molino e dal frullone; come torna dal molino e dal frullone.]
  5. Il rubbio da grano pesa 64 decine di libbre.
  6. [Un per l’altro: l’un per l’altro.]
  7. Metti.
  8. Le botti da vino sono comunemente di 8 o di 16 barili. Il barile porta 32 boccali, il boccale 4 fogliette.
  9. S’inghiotte.