Tu, che immenso ognor traggi almo diletto
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Alessandro Pegolotti
XII 1
Tu, che immenso ognor traggi almo diletto
Dall’immortal di Dio volto sereno,
E intero quel gran lume accogli in seno,
Che bea sparso pel Ciel ogn’altro Eletto:
5Deh per pietade omai vibrami in petto,
Un solo, un sol di que’ bei raggi almeno,
Ch’arda il duro cuor mio, lo franga appieno,
E in cener sciolga ogni terreno affetto.
Così quand’egli avvien, che al Sol si volse
10L’accenditor cristallo, e fiamma e luce
Nel suo limpido grembo egli abbia accolte;
Ne’ marmi ardor sì attivo egl’introduce,
Che ne fa polve e gli adamanti in molte
Minutissime schegge anco riduce.
Note
- ↑ A Maria Vergine.