Trento e il suo circondario descritti al viaggiatore/Distretto di Pergine III. Escursioni alpine

Distretto di Pergine III. Escursioni alpine

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III.


ESCURSIONI ALPINE


Distanze


da Pergine in ore di cammino a varj punti alpini.


Da Pergine alla Montagna grande pel Monte Orno  ore 2 min. 30 
Da Pergine alla Costa alta per Sant'Orsola  ore 4 min. - 
Da Pergine a Cadino per Palù e MOnte Croce  ore 8 min. - 
da Pergine al Monte Serra per Palù e la Regnana  ore 5 min. - 
Da Pergine Chegul per Costasavina  ore 2 min. 30 
Da Pergine alla Filadonna per Chegul e la Marzola  ore 5 min. - 


La Montagna Grande (1559 m.) è uno dei più importanti possedimenti del Municipio di Pergine. Giace ad oriente della borgata; fa parte delle formazioni cristalline de’ monti di Valsugana e confina a mattina con Roveda, a mezzodì coi Comuni di Levico, Novaledo e Roncegno, a Nord e a sera col Comune di Vignola. Serve al mantenimento del grosso bestiame in tempo estivo, ed a questo fine vi si trova una vasta stalla con ampio edificio destinato alla confezionatura del burro e dei cacci. Vi crescono rigogliose le piante di alto fusto, e vi si va per Zivignago. — Dalla [p. 94 modifica]Cascina a Cinquevalli di Roncegno e al Vetriolo di Levico non è lungo il tratto: si va al primo per comodo spazio, percorrendo cinque a sei chilometri da mattina a mezzogiorno; ed al secondo, prendendo il viottolo che dalla cascina mena direttamente al monte Fronte.

Il Monte Orno (1521 m.) si tiene tra la montagna suddetta e il Castello di Pergine. Ha forma piramidale; consta di scisti cristallini, e si copre per la parte maggiore di arbusti. Dà luogo a quattro cascine, che prendono il nome dai loro proprietari, e si monta da vari siti, e sempre per viottoli tortuosi e maltenuti, de’ quali il più agevole è quello di Zivignago chiamato Ciomba. — Tiene a mezzoggiorno Vignola, il Selvot e la Canzana; o Calzana, che si disegna per la Chiarentana di Dante1. [p. 95 modifica]

La Costalta (1953 m.) è tra il Silla e il Fersina, tra Pinè e Fierozzo. È una diramazione della catena dei monti porfirici che sorgono a sinistra dell’Avisio; fiancheggia da un lato il laghetto della Serraja in Pinè; si veste di Conifere, ed ha solo negli spazj intermedj qualche prato, qualche tugurio di montanari. Dalla sua sommità si prospettano parecchie valli, come quelle di Fiemme sino ad Anterivo, quella di Non sino a Denno, e, oltre i territori di Pergine e di Civezzano, una gran parte della destra dell’Adige con Aldeno, Sardagna, Garniga, Cimone ecc.

Cadino è cima (2064 m.), valle, e rivo su quel di Fiemme. Mette in comunicazione quest’ultima valle con Telve e Borgo di Valsugana per la strada di Calamento e Pontarso.— Da questa parte il Monte Croce (2487 m.) s’addossa alla valle principale di Cadino; e anch’ esso di porfido quarzoso come è il primo; ma nella salita è rapido e scosceso, sì che conviene appigliarsi a sentieri appena praticabili.

Il Monte Serra (1532 m.) si tiene in Pinè tra i laghetti di Serraja e di Piazze; ed ò per meta sterile e nudo. Consta anch’esso di porfido quarzoso, e non dà vista alcuna. — Il Chegul(1470 m.) è invece a libeccio di Pergine, e fa parte della Maranza, di cui tiene il centro. Se lo raggiunge da Costasavina, prendendo il sentiero che mena alla Tomba, e passando per la Grattarola ai così detti Coriggi o Brusadi; oppure da Roncogno pel Cimirlo e il Capitello di Povo, facendo [p. 96 modifica]i prati di Stellar e poi la Grattarola. Vi crescono parecchie buone specie vegetali; come il Rhododendron Chamaecistus L., il Cypriperium calceolus L. e la Daphne alpina L.; tiene a nord il monte Celva (1028 m.), altro monte che spicca dalla Maranza, ed ha a mezzodì la Filadonna (2158 m.), che appartiene allo Sconuppia2.





Note

  1. L’Egregio Prof. Cav. Francesco Lunelli fu primo a ritenere che alla Canzana si dovesse riferire la Chiarentana di Dante (Lunelli: Sulla voce Chiarentana, Dichiarazioni. Trento, Monauni, 1864); e sull’autorità di lui convennero a dichiarare per la Chiarentana la Canzana il Tommaseo (Commedia di Dante Alighieri. Milano, Reina, 1854, pag. 150 e 155), e lo Scartazzini (La Divina Commedia di Dante Alighieri riveduta nel testo e commentata. Leipzig, 1874, I vol. pag. 143), che diede il migliore e più vasto commento del Poema sacro. Altri pretendono, che la Chiarentana sia la Carinzia, il paese de’ Carentani o Carinziani, dove il disgelo dovrebbe tarsi in ritardo, e però prima che si liquefassero le nevi nella valle della Brenta in Valsugana. — I versi suonano:

    E quale i Padovan lungo la Brenta
         Per difender lor ville e lor castelli,
         Anzi che Chiarentana il caldo senta;

    ma che il divino Poeta con questo paragone abbia voluto riportarsi alla Canzana piuttosto che alla Carinzia non è provato, nè si potrà provare, mancando per noi ogni documento che accenni anche di lontano alla venuta di Dante in Valsugana. Del resto quel monte è poco elevato, poco esteso, poco noto e colle sue acque, in nessun tempo dell’anno, da incremento a quello della Brenta.

  2. Per ciò che riguarda il Distretto di Pergine si veda l’accurato lavoro dell’Arciprete Decano Don Tommaso Bottea intitolato: Memorie di Pergine e del Perginese, che vide testè (1880) la luce coi tipi G. B. Monauni di Trento.