Tre libri dell'educatione christiana dei figliuoli/Libro III/Capitolo 91
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Conclusione dell’opera et rendimento di gratie à dio. Cap. LXXXXI. et ult.
Siamo pervenuti con la divina gratia, honorandi padri di famiglia, io al fine di questa mia forse troppo prolissa opera, ò discorso, che egli si sia, et va parimente al fine desiderato della vostra virtuosa, et christiana educatione de i figliuoli si è ragionato come dovete ricordarvi, da principio delle cose, che precedevano avanti la educatione, et poi della educatione istessa, però nel primo luogo, si disse della eccellenza, et santità, de lo stato matrimoniale, et de i buoni, et veramente christiani matrimonii, onde si acquistano i legitimi figliuoli; si disse anchora delle dispositioni più vicine alla educatione, cioè della buona forma, et habitudine del corpo, et si mostrò la necessità di cominciare à buon’hora à bene allevare i figliuoli, come base, et fondamento di tutta questa fabrica successivamente, perche il fin nostro è Dio, et la gloria sempiterna, che consiste in vedere et fruire l’istesso Iddio, alqual fine si perviene con l’osservanza de i divini precetti, et questa ha da essere la regola et la norma di tutte le nostre attioni, però si prese a mostrare brevemente quasi una somma della dottrina christiana, trattando però le materie più prattica, che speculativamente et cavando di continuo ricordi christiani proportionati, et accommodati al nostro proposito. UItimamente procedendo di età in età, et discorrendo de i varii stati di vita lodevole, et christiana, si è cercato di fare il nostro figliuolo di famiglia tale, che già possiamo prometterci di lui, et sperare che con l’aiuto del Signore sarà utile Cittadino della patria terrena, et finalmente sarà admesso al consortio de i Cittadini della patria celeste, nellaquale già siamo scritti, et l’andiamo cercando per questo pellegrinaggio, pieno di fatiche, et di pericoli, sino che perveniamo alla eterna tranquillità et riposo. Adunque è ben giusto, che, et da voi, et da me si rendano molte gratie al padre de i lumi, da cui descende ogni dono, et ogni bene, et per ciò, et per me, et per voi dirò in questa guisa: Ti benedico, et ringratio Signor Iddio mio, che mi hai condotto sin qui, sì che almeno in qualche parte, io habbia potuto ubidire al desiderio di quel diletto servo tuo, à cui ti piacque d’inspirare, che mi commandasse di prendere questo peso maggiore assai delle mie forze, so che per la mia ignoranza, et per la minor diligenza di quello che la materia richiedea, trovaranno gli huomini intendenti, et giuditiosi molto che riprendere in questo libro, appresso à i quali, non posso, ne debbo escusarmi, assai mi scuserà la humanità loro de gli errori humani. Ma se per caso, che tu benignissimo Iddio no’l voglia, inavedutamente, ò ignorantemente havesse io scritto cosa alcuna, che non conformasse interamente con la dottrina et determinatione, et co’l senso, et consenso della tua santa Chiesa, di questo ti chiedo humilissimamente perdono protestandomi à i piedi della tua misericordia, che ciò è avvenuto fuori della mia intentione, si come tu Dio mio, scrutatore de i cuori, et più intimo, et più presente a me, che io stesso non sono, lo sai, et vedi; sono per gratia tua christiano, sono quantunque indegnissimo, sacerdote, sono nato, et allevato dalle mammelle di mia madre, sino à questo tempo, che è il fine dell’anno quarantunesimo di mia età, nella tua Chiesa Romana Catholica, et Apostolica à cui hoggi presede il tuo Vicario et successore del tuo beato Apostolo Pietro, Gregorio Terzodecimo sommo Pontefice et Signor nostro et in questa Chiesa fuori della quale non è salute, intendo con la tua divina gratia vivere et morire. Ma da parte de i miei buoni padri di famiglia et servi tuoi, ti ringratio Signor Iddio mio, che hai dato, et concesso loro figliuoli, ma quello che più importa buoni figliuoli inspirando nel cuor de i padri di prender cura di allevar bene, et christianamente i figliuoli come sono obligati, et à i figliuoli di ubidire alle eshortationi et alla buona disciplina paterna; cosi ti piaccia Signore di tempo in tempo à tutti i padri che saranno, imprimere nel cuore profondamente l’obligo grande, che hanno di renderti i figliuoli che tu gli dai, si che dopo la cura dell’anima propria, non habbiano alcun pensiero maggiore che dell’anima de i figliuoli allevandoli bene, et christianamente per te Signore, et padre nostro, in cui si rinchiudono tutti gli altri beni privati, et publici, ne fuori di te, ne senza te, può essere bene alcuno, percioche tu sei ogni bene Iddio trino et uno, à cui sia honore, gloria, et rendimento di gratie in tutti i secoli de i secoli. Amen.