Tre libri dell'educatione christiana dei figliuoli/Libro III/Capitolo 47
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De la necessità et utilità della recreatione. Cap. XLVII.
È uno antico proverbio, et molto vero, che l’arco che sempre sta teso si rallenta, et diviene manco atto à tirare. Non è possibile affaticarsi continuamente, però fà bisogno di riposo, et di ricreatione, laqual presa opportunamente, et con la debita misura, non solo non noce, ma apporta molto giovamento, percioche come l’istesso nome di ricreatione ci da ad intendere, le forze del corpo, et dell’animo vengono à rinovarsi et in un certo modo à rinascer di nuovo, onde ritorniamo più vivaci, et più vigorosi alle consuete operationi; però disse il filosofo, che la requie, et il gioco, ilquale alla requie et al riposo si rassomiglia, sono delle cose necessarie della vita; et un’altro Filosofo dicea, che il giocare per fine di studiare era anchora molto ben fatto, onde non solo à gli huomini secolari, ma à i religiosi anchora, è non solo lecita, ma tal volta necessaria qualche honesta ricreatione, et è mancamento di giuditio lo scandalizzarsene, come alcuni laici fanno; il che si potria provar facilmente con esempii di santi di altissima perfettione, che tal’hora riposavano alquanto scherzando con uccelli, et in altre maniere tali; et non è molto che io sentì dire una accomodata similitudine in questa materia ad un gran religioso, che da gravissimi negotii si era ritirato per alcuni pochi giorni alla villa; che non è perder tempo quando si arruota il cortello, perche possa tagliar meglio; ma che piu? habbiamo l’esempio del maestro de i maestri Christo nostro Redentore, del quale scrive San Marco Evangelista, che essendo ritornati gli Apostoli dalla predicatione per i luoghi circonvicini, et da far altre cose, secondo che il Salvatore haveva imposto loro, et narrando al benignissimo maestro quanto havevano operato, egli con quelle viscere di amore, più tenere che di madre verso il piccolo figliuolo, disse loro queste dolci parole: Venite ritiriamoci in disparte in luogo solitario, et riposatevi alquanto. Dimostrandoci da un lato la necessità, et dall’altro la moderatione, con laqual si deve usar questa medicina della ricreatione, percioche la ricreatione non è fine, ne si deve eleggere per se medesima, ma per cagione dell’operare, la onde quelli che s’immergono talmente ne i giuochi, et trattenimenti, che pare che non pensino ad altro, sono inutili, et stolti, et peggiori che putti.