Tre libri dell'educatione christiana dei figliuoli/Libro III/Capitolo 22

Libro III - Capitolo 22

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Del dormire fra ’l giorno. Cap. XXII.

Quanto poi al dormir di giorno per toccare anchor di questo particulare una parola, alcuni huomini spirituali, hanno consigliato, che l’hora del dopo desinare, si assegni al riposo, et al sonno, percioche non si potendo à quell’hora, tanto vicina al cibo, ritornar alle solite operationi, massime dove la mente deve affaticarsi, cosa che fatta in quel [p. 138r modifica]tempo, impedisce l’offitio della natura intorno al nutrimento preso, il che non può esser senza offesa del corpo, et dall’altro canto, essendo costume del demonio, il quale per tal cagione è chiamato meridiano, assalir in quell’hora l’huomo, come più esposto alle sue insidie, spetialmente di peccati di carne, hanno giudicato manco male che quell’hora si passi dormendo. Altri sogliono dire, che per esperienza trovano, che dormendo mezza hora del giorno, possono senza incommodo diminuire un’hora, et più, del sonno notturno, et altri parlando medicinalmente dannano il sonno dopo il pranso, come quello che riempie il capo di vapori. Tuttavia io crederei, che quando altrui hà presa la sua debita portione del sonno la notte, non sia necessario ridormire il giorno, massimamente l’inverno, che i giorni sono brevi, et manco molesti, et quando si è mangiato sobriamente, non siamo cosi facilmente assaliti dal sonno, et non mancano mille modi, et per i putti, et per gli huomini di passar quell’hora con honesta ricreatione, senza offesa di Dio, ne della sanità, anzi con frutto non mediocre, perciò che il ripulir la gabbia d’un uccellino, l’inacquar uno horticello, il far anco qualche lavoretto non molto sottile con le proprie mani, et altre cosarelle tali, bastano à far passare senza molestia quella hora, tanto più, che non solo è riposo il cessare da operare, ma una moderata fatica, per la suavità che accompagna la mutatione, è riposo dell’altra. Ma quando pure un poco di sonno fosse giudicato giovevole al nostro giovanetto, che qui non parliamo de gli anni infantili, ne della prima fanciullezza, ne i quali tempi sino che il corpo si corrobora, conviene usare alquanto di maggiore indulgenza, in tal caso dico, non si ponga à giacere, et non si avvezzi per modo alcuno à entrar spogliato nel letto, cose che non si possono fare senza molto perdimento di tempo, oltra che si avvezza troppo morbida questa nemica carne, in pregiudicio della anima, ma riposi sopra una sedia, più presto un pochetto incommodo, acciò il sonno sia manco lungo, et manco profondo, onde i sensi ricevano più presto vivacità, che lebetudine et stupore. Bene è vero che il consiglio di quegli huomini spirituali, del qual parlai da principio è più necessario à coloro che quell’hora la passano solitarii, et se ne stanno ritirati, perche se non sono ben prattichi corrono maggior pericolo, però i putti non sono da lasciar di leggiero soli, et senza custodia, massime ne i lunghi, et molesti giorni di state; ma tanto à loro, come à i più attempati conviene procacciar qualche utile esercitio, et faccenda, acciò come quel santo dice, il diavolo ci trovi sempre occupati, si come altrove habbiamo detto più à pieno, discorrendo contra la lussuria, conciosia ch’egli è vero, per il più il detto di quel savio, che chi non ha dar far nulla, pensa à far male.