Tre libri dell'educatione christiana dei figliuoli/Libro II/Capitolo 27

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De i tre ultimi sacramenti et in spetie dell’estrema untione. Cap. XXVII.

Poco fa mestieri di discorrere intorno a gli ultimi tre sacramenti che restano, percioche del matrimonio s’è parlato già lungamente et dello ordine sacro forse ci occorrerà [p. 48v modifica]dir qualche cosa quando si trattarà della elettione de lo stato clericale, et del sacramento della estrema untione, non par che molto si possa cavare d’instruttione per la nostra educatione, poi che questo sacramento non ha luogo, se non quando siamo per partire di questa vita, tuttavia per non passarla del tutto con silentio, diciamo che se bene questo sacramento è proprio di coloro che sono già vicini alla morte, onde pare che una sol volta si debbia dare, nondimeno è cosa certa che se di quella infermità non si muore, si può reiterare, sempre ch’occorrerà bisogno simigliante, cioè che la morte sia giudicata soprastarci, et non solo si può, ma etiandio si deve in quel difficile passaggio, all’uscire di questa valle di lagrime, all’hora che l’anima con maggiore, et più pericolosa lutta, si ha da incontrare con i suoi nemici in su la porta, si deve dico armarla della virtù di questo sacramento, come quello che propriamente è stato instituito da Christo nostro Signore per confortar l’anima, in quello ultimo combattimento, oltra che tal volta anchora questo istesso sacramento conferisce la sanità del corpo, se cosi è espediente per bene dell’anima. Et poi che parliamo del sacramento de gli infermi, non è da tacere, che il buon padre, et con le ammonitioni fatte a tempo et luogo, et con l’esempio di se medesimo deve ammaestrare il figliuolo che cadendo in malatia, subito la maggior cura sia di ricorrere al medico spirituale evacuando i mali humori dell’anima, cioè i peccati, per i quali spesso avvengono le infermità corporali, per mezzo della confessione, et proponendo di voler mutar la vita in meglio, et all’hora le medicine humane saranno più efficaci. Et finalmente il nostro padre di famiglia ilquale in vita, et in morte deve essere uno esemplare al figliuolo d’un perfetto christiano, dopo havergli insegnato a ben vivere, gli insegnarà anchora à ben morire che più importa, disponendo secondo il detto della sacra scrittura, alle cose di casa sua, et particularmente con confessarsi divotamente, et ricevere il santissimo viatico, et con chiedere mentre anchora ha sentimento, et vita la estrema untione, protestando sino all’ultimo spirito di esser vero, et obediente figliuolo di santa Chiesa. Et tanto basti haver detto de i sette sacramenti della legge evangelica. Hora passiamo a dire alcuna cosa de i dieci precetti, dati da Dio al tempo della antica legge.