Tre libri dell'educatione christiana dei figliuoli/Libro II/Capitolo 111

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Sermone del salvatore contra la soverchia sollecitudine delle cose temporali. Cap. CXI.

Ma contra la soverchia sollecitudine delle cose temporali, la quale ci desvia dal servitio di Dio, et ci immerge totalmente nel fango dell’amor terreno, non mi par poter allegar luogo più à proposito, che un notabile sermone del Salvatore registrato in san Mattheo, ilquale se bene ci è proposto dalla Chiesa santa in certi tempi dell’anno, et è assai noto à tutti, nondimeno perche questo è un male molto commune, tanto che par che tutte le fatiche et industrie de gli huomini, etiandio delle professioni più nobili, si riducano à i commodi di questa breve, et caduca vita, et per acquistare, come vulgarmente si suol dire, da mangiare, et perche mi par vedere che nel sermone sudetto il Signor nostro s’affatichi, per dir cosi, di estirpare da i [p. 101r modifica]cuori nostri questa inquietudine, tante et tanto efficaci sono le ragioni, et le similitudini che adduce, per tanto hò giudicato espediente di descriverlo in questo luogo, secondo le formali parole, et prego il buon padre di famiglia che non gli rincresca di leggere attentamente quello che à me non è rincresciuto di riferire, per utilità di lui, et per beneficio della christiana educatione del nostro fanciullo. Dicea adunque il Salvatore in questa forma:

Non siate solleciti, et ansiosi per cagione dell’anima, et vita vostra che mangiarete, ne per il corpo di che vi vestirete, hor non è da più l’anima che l’esca, et da più il corpo che il vestimento? Riguardate gli uccelli del cielo, come non seminano, ne mietono, et non rimettono ne i granari, et pure il vostro celeste padre gli pasce; hor non sete voi da molto più di loro? Et qual di voi per molto che vi pensi, può aggiungere alla statura sua un sol cubito? Et delle vestimenta perche havete tanta sollecitudine? considerate i gigli del campo come crescono, non s’affaticano et non filano. Veramente io vi dico, che ne anco Salomone nella maggior gloria sua, era coperto come uno di loro. Se adunque il fieno del campo, che hoggi è, et domani si getta nel fuoco, Iddio veste di tal modo, quanto maggiormente voi, ò huomini di poca fede? non vi affliggete dunque tanto, dicendo che mangieremo, ò che beveremo, et di che ci vestiremo? queste sono le cose, che le genti vanno procurando, et cercando, sa bene il padre vostro che di tutto questo havete bisogno. Et per tanto cercate prima il Regno di Dio, et la sua giustitia, et tutte queste cose vi saranno date per gionta.

Sino a qui sono parole del Salvatore, con le quali come già si è detto non prohibisce il sommo maestro, la moderata cura et providenza delle cose domestiche, ma quella ansietà, et inquieta occupatione continua che non ci lascia cercare il Regno di Dio.