Tre libri dell'educatione christiana dei figliuoli/Libro I/Capitolo 50

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Che nell’instruire i fanciulli conviene accomodarsi alla capacità loro di tempo in tempo. Cap. L.

E detto di sopra, che la buona educatione deve esser sollecita, et cominciarsi molto per tempo, etiandio nelle cose gravissime, come nello imprimere ne gli animi teneri il timor santo di Dio, et ogni buon costume; ma le cose medesime vanno insegnate variamente, secondo la varia dispositione del fanciullo, et secondo che di tempo in tempo và acquistando maggior capacità et intelligenza. Et avviene nell’animo come nel nutrimento del corpo; percioche da principio si nutrisce il fanciullino di latte, poi di cibo alquanto più solido, et di mano in mano si và accrescendo nella fermezza del cibo, secondo anchor cresce la virtù et vigore di poterlo digerire; cosi anchora nello ammaestrar i fanciulli, ch’è un certo pasto dell’animo, fa bisogno proceder di grado in grado à maggior perfettione di ammaestramenti; si come a proportione cresce il lume della ragione, et l’intelletto del fanciullo. Et per farmi anchor meglio intendere, mi dichiararò con alcuni esempii. Dico adunque, che quanto prima si può, si ha da procurare di instillare nel petto del fanciullino qualche cognitione di Dio, qualche amore, et riverenza verso il suo santo nome, il medesimo diremo della obedienza verso il padre, et la madre, et dell’honorare i maggiori, et simili altri buoni costumi. Di maniera che et nella infantia, et nella pueritia, et nella adolescenza, pretende la buona educatione, che il figliuolo sia temente Iddio, et honori i parenti, et i maggiori, ma sempre più perfettamente nell’età più perfetta, et però si adopra con vario modo, et di tempo in tempo va facendo maggiore acquisto nel profitto del fanciullo, perche da principio il puttino ama Dio, lo sente nominar con una certa riverenza, s’inginocchia, si fa la croce, honora i maggiori, inclinando il capo, et basciando loro le mani; non perche intenda, che cosi richiede la ragione, ma lo fa per imitatione, et per una consuetudine, et perche cosi ha veduto fare à gli altri, et perche spesso gli vien ricordato che cosi faccia. Ma crescendo poi, et acquistando uso di ragione, esercita i medesimi atti con maggior perfettione, essendo già capace di intendere la potenza, et bontà di Dio, onde si debbia et temere et amare, et cosi delle altre cose. Et nondimeno quella prima assuefattione infantile, se bene pare che più presto informi il corpo che instruisca l’animo, giova grandemente, et tanto che più facilmente và poi continuando di bene in meglio nella pueritia, si come in questa si fa dispositione per i maggiori progressi della adolescenza, et avviene come d’un panno, il quale con molte, et reiterate tinture imbeve [p. 31r modifica]maggiormente il colore. Hora se bene ciascuno per se stesso facilmente poteva intendere, che circa l’educatione conviene osservare quella via, che la natura istessa ci dimostra in tutte le cose, che è di andare dallo imperfetto al perfetto, et dal meno perfetto al più perfetto; mi è parso però necessario ragionarne alquanto più distintamente per mia escusatione; perche nelle cose che successivamente più à basso si havranno à dire, troppo lunga, et molesta impresa saria accomodar l’istessa cosa hora alla infantia, hora alla pueritia, hora alla adolescenza, et tanto più che queste età hanno notabile latitudine, et vi è la prima infantia, et la adulta infantia, per chiamarla cosi, et parimente delle altre età; onde se bene io descenderò alcuna volta, per quanto si potrà, à i particulari delle sudette età distintamente, nondimeno è bisogno lasciar molta parte al giuditio del prudente educatore, il quale doverà sapersi accomodar al suggetto, che haverà alle mani; il che nondimenno, come è detto, non havrà molta difficultà, poi che ogniun sà, che con i puttini, per insegnarli à parlare, prima si balbutisce, et poi sempre più articulatamente si esprimono le parole, sino che parlino perfettamente, ilche ha luogo nell’altre cose anchora à proportione.