Trattato della Pittura (da Vinci)/Parte seconda/114. Come nelle cose piccole non s'intendono gli errori come nelle grandi

Parte seconda
114. Come nelle cose piccole non s'intendono gli errori come nelle grandi

Trattato della Pittura (da Vinci)/Parte seconda/113. Fuggi i profili, cioè i termini espediti delle cose Trattato della Pittura (da Vinci)/Parte seconda/115. Perché la pittura non può mai parere spiccata come le cose naturali IncludiIntestazione 1 giugno 2008 75% Pittura

Parte seconda
114. Come nelle cose piccole non s'intendono gli errori come nelle grandi
Parte seconda - 113. Fuggi i profili, cioè i termini espediti delle cose Parte seconda - 115. Perché la pittura non può mai parere spiccata come le cose naturali

Nelle cose di minuta forma non si può comprendere la qualità del loro errore come nelle grandi; e la ragione si è che, se questa cosa piccola sia fatta a similitudine d’un uomo o d’altro animale, le sue parti per l’immensa diminuzione non ponno essere ricercate con quel debito fine dal suo operatore, che si converrebbe: onde non rimane finita, e non essendo finita, non si possono comprendere i suoi errori. Esempio: riguarderai da lontano un uomo per lo spazio di trecento braccia, e con diligenza giudicherai se quello è bello o brutto, s’egli è mostruoso o di comune qualità; vedrai che con sommo tuo sforzo non ti potrai persuadere a dar tal giudizio; e la ragione si è che, per la sopradetta distanza, quest’uomo diminuisce tanto, che non si può comprendere le qualità delle particole. E se vuoi veder bene detta diminuzione dell’uomo sopradetto, ponti un dito presso all’occhio un palmo, e tanto alza o abbassa detto dito, che la sua superiore estremità termini sotto i piedi della figura che tu riguardi, e vedrai apparire un’incredibile diminuzione; e per questo spesse volte si dubita circa la forma dell’amico da lontano.