Trattato della Pittura (da Vinci)/Parte quinta - Dell'ombra e lume, e della prospettiva/567. Qual è l'ombra aumentata
Trattato della Pittura (da Vinci)/Parte quinta - Dell'ombra e lume, e della prospettiva/569. De' moti delle ombre
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1 giugno 2008
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Pittura
<dc:title> Trattato della Pittura </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Leonardo da Vinci</dc:creator><dc:date>XVI secolo</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation></dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Trattato_della_Pittura_(da_Vinci)/Parte_quinta_-_Dell%27ombra_e_lume,_e_della_prospettiva/568._Se_l%27ombra_primitiva_%C3%A8_pi%C3%BA_potente_che_l%27ombra_derivativa&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20110421122556</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Trattato_della_Pittura_(da_Vinci)/Parte_quinta_-_Dell%27ombra_e_lume,_e_della_prospettiva/568._Se_l%27ombra_primitiva_%C3%A8_pi%C3%BA_potente_che_l%27ombra_derivativa&oldid=-20110421122556
L’ombra primitiva, essendo semplice, sarà di eguale oscurità dell’ombra semplice derivativa. Provasi, e sia l’ombra semplice primitiva de, e la semplice derivativa sia fg; dico per la quarta di questo, dove dice: tenebre è privazion di luce, adunque la semplice ombra è quella che non riceve alcuna riflessione illuminata, e per questo resta tenebrosa, come de che non vede il lume a, né ancora l’ombra semplice derivativa fg non lo vede, e per tanto vengono ad essere infra loro esse ombre di eguale oscurità, perché l’una e l’altra è privata di luce e di riflesso luminoso.