Trattato dell'imbrigliare, atteggiare e ferrare cavalli/Trattato 1/Capitolo 41
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D'alcuni raccordi necessari al cavaliere. Cap. XLI.
HAvendo io detto di sopra, ch’al buon cavaliere è necessario havere avertenza ove son nati i cavalli; hora mi par di dire ancho, che bisogna mirare di che pelo sono, per conoscere ben la natura loro, & similmente come sono segnati si de balciano, come di facciuto, mosche rosse, nere, ò bianche, pelli bigi per la vita, & simile cose, mirando ben al tutto, acciò si sappia il modo, che si dee osservare con le nature loro; perche quando’l cavallo ha uno humore, che supera gli altri tre, sia poi melanconico, ò flemmatico, overo sanguineo, ò colerico, fa di bisogno procedere con il cavallo secondo, i meriti di quello humore; ne per cosa alcuna altrimenti, perche si faria errore, si come si farebbe ogni volta, che si sollecitasse di batter il cavallo quando superasse in lui il colerico. Alcuni cavalieri à ciò non mirano, pensando, che dipenda ogni cosa dal cavallo, non avertendo alla mala temperatura d’esso. Et io dico al cavaliero, che quando li capitano cavalli mal composti che bisogna, che lui, co’l suo buon procedere & governo l’aiuti. L’havere io conosciuto questo essere cosa di gran rilievo ha havuto forza in me di farmi dire queste poche parole, perche servano di un poco di lume, & raccordo à cavalieri; accioche quando tratteranno con differenti nature, & qualità de cavalli, si avedano, che non tutti debbonsi trattar ad un modo medesimo, ma differentemente, secondo ricercano le nature, & complessioni loro, & tempi, si con botte, come senza. Et perche si sappia il modo d’ammaestrarli, & che si habbia temperamento in conservarli sani, dico, che non tanto fa di bisogno sapere il modo, & maniera, che conviene osservare con li cavalli, ma ancho haver giuditio di conoscere il tempo convenevole di porlo in opera. Perche aviene à molti hoggidì, che sono dotti, ma non sapendo la loro scientia accommodare à tempo, & luogo, vagliono si poco, che più assai vale un altro con un buon naturale, col quale spesse volte gli altri fa parer goffi, & ignoranti; perche non basta haver solo la vera intelligentia, ma bisogna ancho saperla secondo i tempi porre in opera, à non volere essere come quelli, che per non saper dire, perdono le sue ragioni.