Trattato del piede/Parte prima/Piede monodattile

Piede monodattile

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PIEDE MONODATTILE.


I quattro piedi del cavallo, tipo di paragone, due dei quali anteriori e due posteriori, destri e sinistri1, offrono la medesima struttura organica, e non differiscono fra loro che sotto alcuni rapporti di forma; così gli anteriori sono sempre più dilatati dei posteriori, ed i talloni de’ medesimi sono anche più bassi, più distanti l’uno dall’altro. Bracy-Clark ed alcuni altri dissero lo zoccolo constiture una porzione di cilindro, tagliata alla sua parte inferiore su di un piano obliquo dall’indietro all’innanzi e dall’alto al basso. Secondo Bourgelat, il piede rappresenta un ovale tronco, aperto sui talloni ed arrotondantesi in punta. Senza fermarci a questi confronti più o meno esatti, diremo che la struttura [p. 28 modifica]del piede monodattile è favorevolmente conformata per modificare le impressioni prodotte dai corpi esterni, divergerli in qualche maniera e risparmiare con ciò la sensibilità delle parti interne.

La superficie anteriore, più comunemente muraglia o parete del piede, è convessa da un lato all'altro, ed inclinata obliquamente dall'alto al basso; si allarga dall'orlo superiore verso l'inferiore, e produce un ovale più prolungato in punta che nel rimanente di sua estensione: questa superficie, che può essere appannata o lucida, liscia o scabra, affetta un colore nerastro o biancastro, e queste due tinte formano assai di sovente delle fasce longitudinali di differenti larghezze. La muraglia può essere depressa in qualche punto, portar cerchi trasversali, presentare come delle scheggie, diverse fenditure longitudinali, ec. Le molte alterazioni e deformità che si manifestano a questa parte, e per le quali si distinsero parecchie specie di piedi, faranno parte della seconda sezione.

Riscontrasi alla parete, 1° un lembo superiore, che costituisce un cordone circolare, flessibile, formato dalla sovrapposizione ed unione di due parti, il cercine di carne e l'ugnatura; questo cordone coronario che serve alla riunione dello zoccolo colla cute, si contorna posteriormente e perdesi nei talloni; 2° un lembo inferiore, duro, spesso, che circoscrive la superficie plantare, serve all'appoggio e riceve i chiodi destinati a fermare il ferro; 3° una parte anteriore media, chiamata punta, sempre più inclinata ed allungata; 4° le due mammelle o regioni, poste a lato [p. 29 modifica]della punta, l’una all’indentro e l’altra all’infuori; 5° i quarti che trovansi al di là delle mammelle, l’esterno dei quali è più contornato e solido; 6° in fine i talloni od angoli d’inflessione, che terminano la muraglia. Ogni tallone, rappresentando una protuberanza flessibile, arrotondata, di volume ed altezza variabile, si contorna al disotto del piede, e forma col suo prolungamento tra la forchetta e la suola, il puntello, arc-boutant2 (la barra della parete).

La faccia inferiore o plantare più comunemente il dissotto del piede, presenta tre parti distinte, il lembo inferiore o plantare della muraglia, la suola e la forchetta.

Siccome fu precedentemente detto, il lembo inferiore della parete determina la circonferenza del dissotto del piede, oltrepassa la suola, come pure la forchetta, serve all’appoggio e riceve i chiodi del ferro.

La suola, parte più estesa del dissotto del piede, rappresenta una mezza luna e trovasi posta tra la forchetta e l’orlo plantare della muraglia; è inclinata dalla circonferenza verso il centro del piede e forma una specie di volta più o meno sfondata. La sua superficie è ineguale e generalmente squamosa; si riunisce mediante il suo lembo esterno alla parete, da dove risulta la commessura anteriore ed inferiore dello zoccolo. Il suo lembo interno sembra [p. 30 modifica]inoltrarsi sotto la barra della parete, per unirsi alla forchetta; coll’estremità de’ suoi rami sostiene i con torni laterali della muraglia. Secondo le parti alle quali corrisponde, usasi dividerla in suola di punta, suola di quarti e suola di talloni.

Per la sua disposizione, per la sua tessitura e per le sue connessioni diverse, la suola serve efficacemente a mantenere l’elasticità del piede e soprattutto a moderare la violenza delle percussioni; ma non gode di proprietà tanto essenziali, che allorquando conservasi in uno stato di perfetta integrità; faremo altrove conoscere le differenti alterazioni a cui va soggetta la suola, e ne descriveremo gli inconvenienti di ciascheduna.

La forchetta, parte posteriore del dissotto del piede, è composta d’un’ugna flessibile, presenta una forma piramidale, e trovasi come rinchiusa tra i gambi della parete e della suola. La sua punta anteriore oltrepassata dal lembo plantare della muraglia, corrisponde al centro del piede, ove sembra infiggersi. La sua base, quasi allo stesso livello del lembo plantare della muraglia, concorre all’appoggio del piede, e presenta un vuoto o lacuna triangolare, che la divide in due rami. Questi riunisconsi d’ogni lato coi prolungamenti inferiori della parete, nel fondo d’una cavità longitudinale, stretta, che chiamasi vuoto, o meglio lacuna laterale.

La forchetta ha molti usi assai conosciuti; mantiene i talloni discosti, concorre all’appoggio sul suolo, serve a moderare gli effetti delle violenti percussioni, a dilatare i contorni della muraglia, a rendere il piede meno lubrico ed a mantenervi l’elasticità.

  1. Da un uso volgare e quasi generale, i piedi sinistri distinguonsi coi termini di piedi della staffa, piedi dal lato dell’uomo, secondo che gli animali sono sottomessi al servigio della sella o del tiro; ed i destri chiamansi piedi fuori della staffa o piedi fuori dal lato dell’uomo. Tali distinzioni devono essere abolite dal linguaggio scientifico.
  2. Espressione impiegata in architettura per indicare un pilastro terminato in semicerchio, che serve a sostenere un mezzo volto al di fuori. Per analogia, si chiamò puntello il contorno semicircolare che forma il tallone riunentesi alla suola, e che sostiene , in certo qual modo, la muraglia del piede.