Trattato dei governi/Libro quarto/V

Libro quarto - Capitolo V: Della grandezza della provincia

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Aristotele - Trattato dei governi
(Politica)
(IV secolo a.C.)
Traduzione dal greco di Bernardo Segni (XVI secolo)
Libro quarto - Capitolo V: Della grandezza della provincia
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E similmente si dee dire che debba stare la grandezza della provincia, la natura della quale per determinare, dico, che allora potrà ella essere lodata, quando ella arà la sufficienza; e quella provincia l’arà, che sarà fruttifera d’ogni cosa. Imperocchè l’avere d’ogni cosa, che bisogni, e il mancare di nessuna ha del sufficiente. Ma per grandezza e per numero d’uomini debbe ella essere tanta, che gli abitatori d’essa vi possino vivere liberalmente, e insieme temperatamente, senza avere ad affaticarsi. E più disotto andrò io esaminando con maggior diligenza se tale determinazione sia buona, o non buona, quando io sarò in luogo, dove mi occorrerà far menzione delle possessioni, e della facoltà in che modo e’ si debba essere disposto per l’uso di esse. Chè a dire il vero molti dubbi occorrono in tale considerazione per cagione di coloro, che vogliono tirare cosa all’uno, o all’altro estremo; io dico, perchè certi alla meschinità, e certi alla soprabbondanza la vogliono tirare.

Nè la forma della provincia è difficile a sapersi come ella debba essere. E qui si debbe prestare fede in alcune cose alli uomini esperimentati nella guerra, cioè, ch’ella debbe essere tale, se li nimici vi possino entrare difficilmente, e li paesani ne possino con facilità uscire. Ancora, siccome io dissi innanzi del numero dei cittadini, che e’ doveva essere tale, che e’ potesse veder tutto comodamente, così dico qui della provincia. E l’essere atta a vedersi comodamente non vuole dire altro, che essere atta comodamente ad essere soccorsa. Il sito della città, se e’ si debbe porlo con il desiderio, vorrei che ei fusse bene situato presso alla marina, e al resto del paese. Che la determinazione detta innanzi sta bene, cioè, che ella debba essere situata in luogo comune alla terra, ed al mare, per potere avere gli ajuti dall’una banda e dall’altra; e ancora debbe essere così, perchè ella possa condurre sicuramente i frutti della sua terra, e possa avere le legne agevolmente, o se altra cosa utile la provincia produce, acciochè ella si possa portare di qua e di là.