Trattato d'Amore (Cavalcanti, 1941)/LXI
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Guido Cavalcanti - Trattato d'Amore (Cavalcanti, 1941) (XIII secolo)
LXI
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LXI
Però ch’i’ ho temenza di fallare
s’andasse piú innanzi maggiormente,
mi voglio sofferire e porre mente
4a ciò ch’i’ giá udito aggio contare;
ché dolce canto puote altrui ’nnoiare
per troppo usare e venir ispiacente:
perch’i’ vi dico ched i’ son temente
8pur d’esto tanto innanzi a voi ’nviare.
E voglio umil pregar la cortesia
di voi, che m’abbia in ciò per iscusato,
11ch’i’ pur mostrato v’ho di mio savere.
Lo qual, se fosse ancor me’ da vedere,
avrei con piú ardire a voi mandato
14e manderò quand’a piacer vi fia.