Tragedie, inni sacri e odi/Odi/Il Cinque maggio
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IL CINQUE MAGGIO1.
ODE.
Ei fu.2 Siccome immobile,
Dato il mortal sospiro,3
Stette la spoglia immemore
Orba di tanto spiro,
5Così percossa, attonita
La terra al nunzio sta,4
Muta pensando all’ultima
Ora dell’uom fatale;5
Nò sa quando una simile
10Orma di piè mortale
La sua cruenta polvere
A calpestar verrà.
Lui folgorante6 in solio7
Vide il mio genio e tacque;8
15Quando, con vece assidua,9
Cadde, risorse10 e giacque,
Di mille voci al sonito
Mista la sua non ha:
Vergin di servo encomio
20E di codardo oltraggio,11
Sorge or commosso al subito
Sparir di tanto raggio;12
E scioglie all’urna un cantico13
Che forse non morrà.
25Dall’Alpi alle Piramidi,
Dal Manzanarre14 al Reno,
Di quel securo il fulmine
Tenea dietro al baleno;
Scoppiò da Scilla al Tanai,
30Dall’uno all’altro mar.
Fu vera gloria? Ai15 posteri
L’ardua sentenza: nui
Chiniam la fronte al Massimo
Fattor, che volle in lui
35Del creator suo spirito
Più vasta orma stampar.
La procellosa e trepida
Gioia16 d’un gran disegno,
L’ansia d’un cor17 che indocile
40Serve,18 pensando al regno;19
E il giunge, e tiene un premio
Ch’era follia sperar;20
Tutto ei provò: la gloria
Maggior dopo il periglio,
45La fuga21 e la vittoria,
La reggia22 e il tristo esiglio:23
Due volte nella polvere,
Due volte sull’altar24.
Ei si nomò: due secoli,
50L’un contro l’altro armato,
Sommessi a lui si volsero,25
Come aspettando il fato;
Ei fe’ silenzio, ed arbitro
S’assise in mezzo a lor.
55E sparve,26 e i dì nell’ozio
Chiuse in sì breve sponda,
Segno d’immensa invidia27
E di pietà profonda,
D’inestinguibil odio28
60E d’indomato amor.
Come sul capo al naufrago
L’onda s’avvolve e pesa,
L’onda su cui del misero,
Alta pur dianzi e tesa,29
65Scorrea la vista a scernere
Prode remote invan;
Tal su quell’alma il cumulo
Dello memorie scese!30
Oh quante volte ai posteri
70Narrar sè stesso imprese,
E sull’eterne pagine
Cadde la stanca man!
Oh quante volte,31 al tacito
Morir d’un giorno inerte,
75Chinati i rai fulminei,
Le braccia al sen conserte,32
Stette, e dei dì che furono
L’assalse il sovvenir!
E ripensò33 le mobili
80Tende, e i percossi valli,
E il lampo de’ manipoli,
E l’onda dei cavalli,
E il concitato imperio,
E il celere ubbidir.34
85Ahi! forse a tanto strazio
Cadde lo spirto anelo,35
E disperò; ma valida
Venne una man dal cielo,
E in più spirabil aere
90Pietosa il trasportò;
E l’avviò, pei36 floridi
Sentier della speranza,
Ai campi eterni, al premio
Che i desidèri37 avanza,
95Dov’è38 silenzio e tenebre
La gloria che passò.
Bella Immortal! benefica39
Fede ai trionfi avvezza!40
Scrivi ancor questo,41 allegrati;
100Chè più superba altezza
Al disonor del Golgota
Giammai non si chinò.
Tu dalle stanche ceneri
Sperdi ogni ria parola:
105Il Dio che atterra e suscita,
Che affanna e che consola,
Sulla deserta coltrice
Accanto a lui posò.
Note
- ↑ In morte di Napoleone. (Il cinque maggio).
- ↑ Ei fu;
- ↑ sospiro
- ↑ sta;
- ↑ fatale,
- ↑ sfolgorante
- ↑ soglio
- ↑ tacque,
- ↑ senza le virgole.
- ↑ risorse,
- ↑ oltraggio
- ↑ raggio,
- ↑ cantico,
- ↑ Mansanàre
- ↑ ai
- ↑ Gioja
- ↑ cor,
- ↑ Ferve
- ↑ regno,
- ↑ sperar,
- ↑ fuga,
- ↑ reggia,
- ↑ esiglio,
- ↑ sugli altar
- ↑ volsero
- ↑ Ei sparve,
- ↑ invidia,
- ↑ odio,
- ↑ misero.... tesa
- ↑ scese;
- ↑ volte
- ↑ consorte
- ↑ Ei ripensò
- ↑ obbedir.
- ↑ anelo;
- ↑ E l’avviò sui
- ↑ desiderj
- ↑ Ov’è
- ↑ Bella, immortal, benefica
- ↑ avvezza,
- ↑ questo: