Traduzioni e riduzioni/Dall'Iliade/La solita consolatrice
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Giovanni Pascoli - Traduzioni e riduzioni (1913)
Dall'Iliade - La solita consolatrice
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la solita consolatrice
Questo parlato, lasciò la spelonca, e con essa le ninfe
piene di lagrime andavano, e l’onda all’intorno per loro
si divideva: poi quando elle furono a Troia zollosa,
sopra la spiaggia salirono in fila nel luogo, ove dense
erano in secco le navi Mirmidoni intorno ad Achille.
Mentre egli grave gemea, gli fu presso la madre, signora,
e con acuto uno strillo abbracciò al suo figlio la testa,
ed in gran pianto parlò le parole dall’ali d’uccelli:
“Mia creatura, che piangi? e qual passione t’accora?
dimmelo, non lo celare: e pur tutto da Giove è compiuto,
tutto di cui già quel dì tu pregavi tendendo le mani:
che sulle poppe gli Achei s’affoltassero tutti, in bisogno,
in desiderio di te; e soffrissero cose non belle„.