Traduzioni e riduzioni/Dall'Iliade/Il sonno dell'uccisore
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Giovanni Pascoli - Traduzioni e riduzioni (1913)
Dall'Iliade - Il sonno dell'uccisore
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il sonno dell’uccisore
Dopo che s’ebbero tolto l’amore del bere e del cibo,
ivano tutti a dormire, ciascuno alla propria capanna.
Ma il Peleïde sul lido del mare dal molto sussurro
stava sdraiato e gemeva tra i molti Mirmidoni suoi,
in uno spazzo ove l’onde sciacquavano contro la spiaggia:
ecco che il sonno lo prese, sciogliendo le pene del cuore,
sonno soave che a sè l’abbracciò. Era stanco le membra,
per la sua corsa con Ettore, ad Ilio battuta dal vento.