Tradizioni popolari di Nuoro in Sardegna/Giuramenti
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GIURAMENTI (IURAMENTOS).
Il più usato e il piú caratteristico dei giuramenti nuoresi è la croce (so t’uche).
0 si fa la sola croce sovrapponendo il pollice all* indice della destra, o le dieci croci (sas deche ruches ), ponendo la mano destra traverso la sinistra, o le cento croci ($as chentu í’uches), incrociando le braccia sul petto.
I contadini e i pastori usano farla col piede, segnando cioè una gran croce in terra con la punta del piede, e perciò si dice, allorché altri giura cosí:
— Bi; chi ti juro che pastore o che massaju malu (Vedi, giuro come pastore o come contadino cattivo).
Ma si sa, l’uso genera l’abuso.
Quindi questi segni di giuramento, usati da tutti per ogni futile cosa e spesso anche con falsitá, non hanno piú valore.
Come le semplici imprecazioni, cosí la croce è divenuta una specie di intercalare nel discorso nuorese. Al minimo dubbio, alla piú piccola contraddizione uomini, donne e bambini non fanno altro che eseguire le dieci o le cento croci esclamando:
— Bi* chi est beru! (Guarda, che è veroL Oppure, piú fortemente:
— Bi*, prò custa ruche divina chi est beru! (Guarda, per questa croce divina, che é vero!) Le donne, per lo piú, usano questa forinola di giuramento:
In cussenzia de s anima (In coscienza dell’anima). Giuramento sfatato pur questo. / Piú forti sono i giuramenti composti di imprecazioni e di maledizioni contro noi stessi, da avverarsi se è menzogna ciò che diciamo od affermiamo.
Eccone qualche esempio:
— Chi non torre a bier a marna si no est beru, ecc. (Che non riveda mia madre se non è vero, ecc.).
— Chi no mi torres a bier... (Che tu non mi riveda...) — Chi no mi arberscat sa die ’e cras... (Che non mi albeggi il dí di domani...) — Chi mi facan a cantos... (Che mi facciano a pezzi...) — Chi non bia luche *e Deus... (Che non veda luce di Dio...
— Chi mi falet unu raju... (Che mi piombi un raggio, un fulmine...) Pagina:Rivista delle tradizioni popolari italiane, Anno I, 1893.djvu/751