Traditrici Bellezze, a voi sol deggio
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XVII
Traditrici Bellezze, a voi sol deggio
Quant’ho di conoscenza e di quiete;
Voi col fele spegneste in me la sete
Che il nutrir di dolcezza era assai peggio.
5Fu mercede il negarmi, or men’avveggio
Quella pace, che da voi non potete:
Fu pietà lo spronarmi all’alte mete
Del vero amor, che sovra gli altri ha seggio.
Perchè da voi respinto a miglior volo
10S’alzò questo mio cuore, a cui lo strazio
Le forze accrebbe, e diè coraggio il duolo.
Or torno a voi, benchè di voi già sazio,
Non per pregarvi nò, per dirvi solo:
Traditrici Bellezze io vi ringrazio.