Tra venti dame ordir danza reale
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Questo testo fa parte della raccolta Poesie di Giovan Francesco Maia Materdona
VI
LA MASCHERATA
— Tra venti dame ordir danza reale,
con finte spoglie e maschere in sembiante,
devrò — dicesti: — or vienne, e se fra tante
riconoscer mi sai, danne un segnale. —
Non che venni, io volai; diemmi Amor l’ale:
tutte osservai dal crin fino a le piante,
e te conobbi a le due luci sante,
perché vidi indi uscir l’usato strale.
Poscia, per lo segnal ch’a me chiedesti,
ersi il ciglio a le stelle e lagrimai,
e tu ’l chinasti a terra, indi ridesti.
— Non t’avrò fede — io dir volea — piú mai:
m’invitasti ai piacer, pianger mi festi;
anzi, preso i miei pianti a riso t’hai. —