Tosto che per le vene erra ondeggiando
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Questo testo fa parte della raccolta Le vendemmie di Parnaso
XX
Tosto che per le vene erra ondeggiando
Dalle bell’uve il sangue,
Mio cor, che per sè langue,
Ringiovenisce ed ama;
5Ne meno Euterpe chiama
Ad arpeggiar cantando.
Ed or di quel, che si Firenze estima,
Versai, ben largo, ad irrigare il petto,
Tal che dal lieto cor se n’esce in rima
10Per le labbra gioconde ogni mio detto.
Filli, con aurea cetra oggi t’aspetto:
Deh vieni ad udir, come
Lodar so delle chiome
Il singolar tesoro,
15E gli occhi, ond’io mi moro
Mirando, e desïando.