Tommaso Moro (Pellico, 1834)/Nota
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Ho serbato i caratteri di Moro e d’Arrigo quali sono dati dalla storia. - Rappresentando Anna Bolena, ho seguito l’opinione di coloro che giudicarono con meno rigore quella colpevole infelice. - Moro al tempo di sua morte aveva per seconda moglie una donna onesta, ma d’animo volgare. Consolavalo Margherita, sua figliuola primogenita, donna di gran virtù, e che a’suoi giorni ebbe fama di letterata. - Cromwell (che ognuno sa essere stato di stirpe diversissima da quella oscura, da cui sorse poscia Oliviero Cromwell) era fautore d’Anna, e servile consigliere d’Arrigo. Questo re, dopo avere ucciso Anna, fece decapitare pur lui. - Alfredo è personaggio d’invenzione, rappresentante quegli infiniti sciagurati, che vorrebbero seguire la virtù se non costasse sacrificii, e non la seguono per pusillanimità. - La vergine di Kent è personaggio storico: chiamavasi Elisabetta Barton. L’amico di Moro, condannato prima di lui, era Fischer, vescovo di Rochester. - È storica la falsa testimonianza portata contro Moro da Riccardo Rich. - Storica pure l’ammirabile risposta di Moro agl’iniqui che lo condannarono: «Siccome san Paolo ebbe parte all’uccisione di Stefano, e sono ambi in Cielo, così possiamo, voi, miei giudici, ed io, essere egualmente salvati dalla misericordia del Signore!»